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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Epidemia di polmonite: prelevati 58 campioni d'acqua, controlli anche sull'aria

Le autorità sanitarie estendono le analisi epidemiologiche per identificare possibili luoghi pubblici di esposizione al batterio

I casi continuano ad aumentare, raggiungendo quota 250, ma sono poche per ora le certezze sulle cause all'origine dell'epidemia di polmonite che sta colpendo la Bassa Bresciana e pure alcuni comuni confinanti del Mantovano e del Cremonese. Di certo, al momento, c'è l'origine batterica dell'infezione polmonare, dovuta probabilmente al germe della legionella.

Sotto accusa da giorni c'è la rete idrica dei 20 comuni del Bresciano, dove si sono registrati i casi di polmonite. In tutto i tecnici dell'Ats hanno effettuato 58 campionamenti:  24 i prelievi alle fontanelle pubbliche, nei serbatoi e nelle casette dell'acqua; 28 i controlli nelle case private. Tra questi anche i campioni prelevati nell'abitazione della 69enne deceduta nei giorni scorsi, sul cui corpo è stata effettuata l'autopsia.

Epidemia di olmonite: l'elenco completo dei comuni coinvolti

Controlli e prelievi sono stati effettuati anche in alcuni pozzi privati e nel laghetto di acqua stagnante a monte di Calvisano, uno dei paesi più colpiti dall'emergenza (20 i casi accertati). Per avere le prime certezze, e capire se la responsabile della diffusione sia proprio l'acqua, c'è da attendere ancora parecchio, almeno fino al 17 di settembre. 

Anche la procura di Brescia vuole vederci chiaro e ha aperto un'inchiesta, contro ignoti, per epidemia colposa: le indagini, affidate ai carabinieri del Nas, si concentrano proprio sulla rete idrica.

Epidemia di polmonite: quali sono i sintomi, come comportarsi

Le verifiche si sono però ampliate e si segue anche la pista dell'aria: i comuni colpiti dall'emergenza non sono infatti serviti dalla medesima rete idrica e pare che gli acquedotti non siano connessi tra loro. "Non lasciamo nulla al caso e lavoriamo in tutte le direzioni: questo significa che stiamo pensando di iniziare controlli anche nell'aria", ha fatto sapere l'assessore regionale Giulio Gallera.

Nel frattempo l'Ats ribadisce che non c'è alcun rischio nell'utilizzare l'acqua per scopi alimentari: "La legionella non si prende bevendo l'acqua potabile. Nessun divieto né a casa, né a scuola", ha spiegato ancora Giulio Gallera. 

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