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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Accusa di frode su «Nature», Stamina nella bufera

Vannoni: "Quella rivista è patetica, sulla sperimentazione ci sono tutte le garanzie"

Accusa di frode per il Metodo Stamina: all'indomani della pubblicazione sulla rivista Nature dei dati dai quali emerge un caso di plagio, è esplosa la tempesta sul caso Stamina ed sono arrivate pesanti accuse da parte di ricercatori dall'indiscussa competenza a livello internazionale in questo ambito.

Davanti ad una "chiara accusa di frode", come il farmacologo Silvio Garattini ha definito i dati di Nature, è pressante la richiesta di trasparenza si mette in dubbio l'opportunità di proseguire nella sperimentazione. Bloccarla è la richiesta arrivata da più voci.

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"E' assolutamente indispensabile che il governo italiano prenda decisamente e immediatamente le distanze da una pratica che, invece di essere sperimentata a spese dei contribuenti, dovrebbe essere semplicemente perseguita legalmente da parte del governo", ha detto Paolo Bianco, dell'università Sapienza di Roma. Ma per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la situazione è tale che andare avanti e in tempi rapidi è l'unica via.

"La denuncia di Nature sul metodo Stamina è molto grave e soprattutto desta grande preoccupazione", ha rilevato il ministro. "A questo punto - ha aggiunto - Vannoni ha una strada, che è quella tracciata dal Parlamento: consegnare il protocollo senza fare trattative". Suona come una sorta di ultimatum, quello del ministro, dopo che per ben tre volte il presidente della Fondazione Stamina, Davide Vannoni, ha rinviato la presentazione dei dati alla commissione istituita dal ministero presso l'Istituto Superiore di Sanità.

Sono state settimane di attesa, durante le quali altri procedimenti hanno continuato ad essere autorizzati dai giudici e si è allungata la fila dei pazienti in lista per poter partecipare alla sperimentazione.

Vannoni ha risposto al ministro di essere pronto a consegnare il metodo a partire da lunedì 8 luglio e chiede "garanzie di trasparenza", a tutela dell'oggettività della sperimentazione ed anche a tutela dei pazienti che saranno coinvolti". La trasparenza è d'obbligo, ha osservato Bianco, perché l'accusa di plagio è chiara e pesante.

Si basa su due immagini contenute nelle richieste di brevetto presentate dalla Fondazione Stamina negli Stati Uniti. Entrambe sono state prese da due articoli firmati da un gruppo di ricerca ucraino dell'università Kharkov. "Quanto è pubblicato su Nature sembra proprio una frode scientifica", ha osservato Elena Cattaneo, direttrice del Laboratorio cellule staminali dell'università di Milano. "Stamina - ha aggiunto - non aveva mai informato che il suo presunto metodo era copiato da altri e che le copiature erano state addirittura falsate".

In entrambi i casi le immagini sono state utilizzate come dimostrazione della possibilità di trasformare in cellule nervose le cellule immature del modello osseo (mesenchimali), note per generare ossa, pelle e cartilagine. Per Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa 'Stefano Ferrari' dell' Università di Modena e Reggio Emilia, "forse è questa la ragione per cui Stamina non ha ancora consegnato il presunto metodo per la sperimentazione clinica".

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