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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Salò / Via Brunati

Mostra sul Duce, continuano le polemiche

Finisce anche sulla stampa nazionale il caso sollevato dall’inaugurazione a Salò della mostra sul “Il culto del Duce (1922-1945)”.

Un immorale tentativo di trasformare il fascismo in un brand turistico, che però rischia di risvegliare ciò che cova sotto la cenere. Sono queste le parole utilizzate da Alvaro Peli, coordinatore delle Fiamme Verdi, per descrivere la mostra “Il culto del Duce” che si inaugura domani, domenica 29 maggio, presso il MuSa di Salò. Ma al di là della mostra in sé, a far discutere nei giorni scorsi è stata la data inizialmente scelta per l’inaugurazione della mostra, il 28 maggio, anniversario della Strage di piazza Loggia. 

Il caso, finito anche su alcune testate nazionali, è partito dalle dichiarazioni delle associazioni Anpi e Fiamme Verdi che hanno indirizzato una lettera aperta al prefetto di Brescia, al questore, ai deputati e senatori bresciani e al sindaco di Salò Giampietro Cipani. Il presidente provinciale dell’Anpi Giulio Ghidotti: «Eventi come questi, se non costruiti con elementi critici, rischiano di scivolare dall'indagine storica alla propaganda e alla nostalgia»

Non è mancata la presa di posizione della Cgil di Brescia, con Luciano Pedrazzani: “L'operazione "Busti del duce" disturba per disinvoltura e ambiguità. Perché strizza l'occhio in modo evidente a quei tanti o pochi che non hanno mai accettato il 25 aprile, che non hanno mai fatto i conti con la storia e che, almeno in parte, hanno alimentato il neofascismo della violenza politica e delle stragi, una delle quali è avvenuta a Brescia il 28 maggio del 1974».

Da parte sua, il curatore Giordano Bruno Guerri si difende con un messaggio che spiega le ragioni della mostra, ammettendo di non conoscere l’anniversario del 28 maggio: «La ferita dell'attentato in Piazza della Loggia è ancora aperta in tutti gli italiani. Ma forse solo i bresciani ricordano esattamente la data di quella tragedia, un 28 maggio. Di certo non me ne sono ricordato io - e me ne scuso - quando ho fissato l'inaugurazione della mostra "Il culto del duce" al MuSa, museo di Salò, proprio il prossimo 28 maggio. È una mostra che intende capire e spiegare, attraverso busti e raffigurazioni di Mussolini realizzati fra il 1922-45, come si sia sviluppata la cosiddetta "fabbrica del consenso": è un contributo storico e artistico necessario per la conoscenza del nostro passato, senza alcun intento celebrativo. Ma, per rispetto al dolore della grande città di Brescia, ho posticipato l'inaugurazione al 29 maggio. Quel giorno, alle 10,30, nel chiostro del MuSa, il violino della Shoah, con il suo carico di significato, suonerà in onore delle vittime della strage di Piazza della Loggia.»

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