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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Si sente male in casa, muore a 20 anni tra le braccia di genitori e fratelli

Il dramma si è consumato nella notte tra sabato e domenica: morto a soli 20 anni

“La comunità intera di Palosco è scossa per la drammatica notizia della prematura scomparsa del nostro concittadino Mirko Volpi, avvenuta domenica. I funerali si svolgeranno martedì 18 alle 14.30 presso la chiesa parrocchiale. Ritenuto opportuno e doveroso, da parte dell’amministrazione comunale, proclamare il lutto cittadino, interpretando il comune sentimento della cittadinanza, in segno di rispetto e partecipazione al dolore della famiglia di Mirko”.

Così il Comune di Palosco ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino, nel ricordo di un ragazzo scomparso a soli 20 anni. Mirko Volpi lascia nel dolore i genitori Rossana e Agostino e i fratelli (più grandi) Davide e Fabio: abitavano tutti insieme nella casa di famiglia in Via San Pietro. Mirko avrebbe compiuto 21 anni tra poco più di un mese.

Morto tra le braccia di genitori e fratelli

Si è sentito male nella notte tra sabato e domenica. Aveva guardato una partita insieme agli amici – grande appassionato di calcio, ma chi non lo è a quell’età: era tifoso di Atalanta e Milan – e poi ha cominciato a star male nella notte, una volta arrivato a casa. Sono stati i suoi familiari ad allertare il 112: sul posto ambulanze e automedica, il giovane è stato rianimato a lungo ma senza successo. E purtroppo i sanitari non hanno potuto fare altro che dichiararne il decesso.

I primi accertamenti avrebbero confermato l’arresto cardiaco, dovuto probabilmente a un problema di natura congenita di cui non si era mai avuta diagnosi prima della tragedia. Sono tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore alla famiglia.

Volontario nella prima ondata Covid

Mirko Volpi era un ragazzo d’oro, dice di lui chi lo conosceva. Si era diplomato lo scorso anno all’IIS Ettore Majorana di Seriate e aveva trovato subito lavoro: faceva l’elettricista per un’azienda di Cologno al Serio. Assiduo frequentatore dell’oratorio, non si è mai tirato indietro quando c’è stato bisogno di dare una mano: è stato tra i volontari che nella prima ondata della pandemia portavano i pasti a domicilio alle persone sole, allettate o positive. Tutto il paese è atteso al funerale. E c’è già una proposta “popolare”: dedicare un edificio sportivo a Mirko, che sia uno stadio, una palestra o altro legato allo sport. 

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