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“Tappa al gabinetto”, il treno deve fermarsi per il pipì-stop dei passeggeri

Una storia che fa sorridere ma anche arrabbiare: sul treno regionale 2058 partito mercoledì da Verona i bagni non funzionano, e sia all'andata che al ritorno il capotreno organizza le pause pipì

Come dicevamo le opinioni sono contrastanti. Non c'è una divisione netta, ma piuttosto una netta maggioranza: sono quelli che si lamentano (giustamente) per i ritardi che si accumulano con le pause “biologiche”, e che spesso si accumulano ad altri ritardi e altri problemi. Ma ci sono anche quelli che (altrettanto giustamente) ringraziano il capotreno per la disponibilità.

“Abbiamo l'autorizzazione di Trenord per farlo”, avrebbe detto il capotreno. E la stessa società avrebbe confermato che quando i bagni non funzionano è buona prassi, anzi è prassi “storica”, fermarsi nella stazioni attrezzate con la toilette.

Non è la prima volta, non è la prima tratta: poco più di una settimana fa la stessa situazione era già capitata sul treno da Laveno a Milano. E anche allora il capotreno, in quel caso una donna, aveva detto le stesse (o quasi) identiche parole del capotreno della Milano-Venezia. “Se avete bisogno, fermo il treno alla prima stazione per la toilette. Abbiamo l'autorizzazione”.

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