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Cronaca

Maxi operazione antiterrorismo: 17 arresti, perquisizioni nel Bresciano

In manette 16 cittadini curdi e un kosovaro. Tra le persone finite in manette il Mullah Krekar, predicatore islamico già in carcere in Norvegia. Perquisizione a Gottolengo nell’appartamento di un mandriano

I carabinieri del Ros, in collaborazione con le autorità giudiziarie e di polizia di numerosi stati europei, coordinate da Eurojust, hanno arrestato 17 persone indagate per "associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transanzionalità del reato". In manette sono finiti 16 cittadini curdi e un kosovaro: alle indagini hanno collaborato le autorità giudiziarie e di polizia di Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Germania e Svizzera. L'indagine antiterrorismo del Ros Carabinieri ha consentito di smantellare una cellula dedita al reclutamento e alla radicalizzazione di militanti attraverso il web.

GLI ARRESTI - Sei dei presunti terroristi sono stati arrestati in Italia, mentre un settimo è stato localizzato in Iraq da inquirenti italiani; quattro sono stati arrestati in Gran Bretagna; tre in Norvegia; due invece le misure "in carico" alla Svizzera nei confronti di una persona che si ritiene morta in Siria in combattimento e di un'altra nei cui confronti pende una richiesta di estradizione. Un esponente della cellula finlandese, infine, sarebbe morto in Iraq. Nelle stesse ore sono state eseguite numerose perquisizioni sia in Italia, nelle province di Bolzano, Parma e Brescia, sia in Norvegia, nel Regno Unito, in Finlandia, in Germania e in Svizzera.

GOTTOLENGO - E' stata effettuata una perquisizione a carico di un trentenne nato a Karatana (Iraq), accusato di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico. L'uomo lavora in una cascina della zona in qualità di mandriano. Il presunto terrorista è stato individuato monitorando i contatti dei vari soggetti appartenenti all’associazione ed è risultato inserito nel circuito relazionale degli appartenenti alla cellula italiana.

MULLAH KREKAR - Una delle tre persone arrestate in Norvegia è il predicatore islamico Mullah Krekar, già condannato il 30 ottobre scorso a 18 mesi di reclusione: è stato arrestato nella sua cella a Kongsvinfger. Secondo quanto riporta la stampa norvegese, il predicatore di origine curdo-irachena sarebbe accusato inoltre di essere il "mandante" dell'assassinio di un profugo curdo che aveva bruciato pagine del Corano. Najmuddin Faraj Ahmad, questo il vero nome del 59enne mullah , è stato condannato per le minacce proferite durante un'intervista alla televisione norvegese Nrk: "Sono pronto - disse - a fare un regalo a chi lo ucciderà".

ITALIA NON A RISCHIO - "Il piano degli arrestati - ha spiegato il comandante del Ros, Giuseppe Governale - prevedeva una serie di attentati in Medio oriente, nel Nord Europa ma non in Italia". Obiettivi erano "rappresentanti diplomatici norvegesi e anche inglesi per ottenere la liberazione del loro capo che è il mullah Krekar detenuto in Norvegia che abbiamo sottoposto a intercettazioni in carcere".

BASE A MERANO - Abdul Rahman Nauroz, uno degli arrestati, è considerato il centro dell'organizzazione: era "uno dei più attivi nell'attività di reclutamento sia attraverso internet, sia attraverso 'lezioni' che teneva nel proprio appartamento di Merano, luogo di riunioni segrete e crocevia di aspiranti jihadisti. L'utilizzo di internet ha consentito agli indagati di annullare le distanze tra gli associati, residenti in diversi Paesi europei, permettendo loro di mantenere una forte coesione di gruppo, rafforzata dalla periodica e frequente partecipazioni a chat virtuali, e di rimanere in contatto con la propria guida spirituale, il Mullah Krekar che, anche in carcere, ha continuato a rappresentare la guida non solo ideologica dell'organizzazione, mantenendone anche la direzione strategica sulle questioni più importanti, quale la partecipazione al conflitto siriano o la decisione di allinearsi con Isis".

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