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Cronaca Mazzano

Terribile incidente: schiacciato da 15 tonnellate di acciaio, muore padre di famiglia

Così è morto Massimiliano Faro, operaio 51enne di Molinetto di Mazzano, sposato e padre di due giovani figli. L'incidente si è verificato intorno alle 9.30 di lunedì al Centro Siderurgico Bresciano.

Schiacciato da una bobina di acciaio del peso di 15 tonnellate: così è morto Massimiliano Faro, operaio 51enne di Molinetto di Mazzano, sposato e padre di due giovani figli, l'ennesima vittima di un infortunio sul lavoro, a pochi giorni dall'ultima tragedia bresciana – alle fonderie di Berzo Inferiore. Faro stava movimentando una bobina d'acciaio al carroponte, quando quest'ultima si è staccata dalla pinza che la teneva ferma e gli si è riversata addosso, uccidendolo sul colpo.

Sotto shock il collega di lavoro che era con lui, che è riuscito a chiamare i soccorsi prima di sentirsi male, dopo aver assistito a quanto accaduto. Sul posto si sono precipitate ambulanza e automedica, ma non c'è stato niente da fare. Troppo gravi le ferite riportate, troppo pesante il carico che gli è rovinosamente caduto addosso.

Sequestrato il carroponte

Per tutto il giorno – l'incidente si è verificato intorno alle 9.30 – sono rimasti in fabbrica, al Centro Siderurgico Bresciano di Via Industriale, anche i carabinieri e i tecnici dell'Ats, sul posto per i rilievi e per ricostruire l'esatta dinamica del sinistro. Il carroponte e altri macchinari sono stati posti sotto sequestro. Le indagini sono coordinate dalla magistratura, che ha già disposto l'autopsia sul corpo martoriato di Faro.

La notizia in paese si è diffusa rapidamente: già all'ora di pranzo lo sapevano tutti. Lo piangono la moglie Elena e i figli Alessandro e Giulia: la ragazza era in vacanza in Calabria, è tornata a casa con il primo aereo non appena ha saputo. Massimiliano era conosciuto per il suo carattere cordiale, sempre sorridente, le sue grandi passioni (la Juventus e la moto, in particolare Valentino Rossi).

La strage silenziosa

E' la settima vittima bresciana dall'inizio dell'anno, in meno di sette mesi: in tutto sono 44 i morti sul lavoro in Lombardia, la Regione più colpita d'Italia. Una strage silenziosa che non si ferma: come riferisce l'Osservatorio indipendente sui morti del lavoro di Bologna, dal gennaio scorso sono 758 le vittime, compresi i morti sulle strade e in itinere. 

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