Giovane padre morto nella rissa: "È sotto shock, non pensava di averlo ucciso"
A dirlo è il difensore di Marsel Disha Romelli, il 26enne albanese accusato di aver ucciso il connazionale Arben Kola al termine di una rissa scoppiata fuori da una sala slot di Chiari
Avrebbe appreso della morte del connazionale Arben Kola durante un colloquio con il suo avvocato difensore Eva Feroldi. La notizia lo avrebbe sconvolto: "È sotto shock, non pensava di aver colpito così forte e di averlo ucciso", ha fatto sapere il legale di Marsel Disha Romelli, 26enne albanese in carcere con l'accusa di omicidio volontario.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Chiari, il giovane, sposato con una donna italiana, avrebbe colpito il connazionale 34enne, padre di due figli piccoli, con un'arma bianca presumibilmente trovata fuori dalla sala slot di viale Teosa a Chiari. Martedì sera, mentre il paese festeggiava il Palio delle Quadre, tra i due sarebbe nata un'accesa discussione: le botte, poi il colpo mortale inferto al petto di Kola Arben con un oggetto contundente che deve ancora essere individuato. Potrebbe trattarsi di un coccio di bottiglia, come di un cacciavite o addirittura delle chiavi dell'auto, ma al momento si tratta solo di ipotesi.
Maggiori dettagli potrebbero emergere dalla relazione del medico legale, che ha effettuato l'esame autoptico sul corpo di Kola Arben, morto all'ospedale di Chiari poche ore dopo il ricovero. Ancora da chiarire anche il motivo che ha scatenato la zuffa degenerata in omicidio. Potrebbe trattarsi di questioni legate allo spaccio di droga: sia l'aggressore, sia la vittima sarebbero già stati indagati per vicende legate agli stupefacenti.
Marsel Disha Romelli non ha ancora riferito nulla su quanto accaduto: durante l'interrogatorio con il magistrato, dopo aver cambiato tre avvocati, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Venerdì mattina è stato ascoltato dal giudice per l'udienza di convalida della misura cautelare: ha nuovamente deciso di fare scena muta.
