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Cronaca Marone

300 chili di pesci morti, è una strage: nel lago una rete abusiva di quasi 1 chilometro

Blitz di Guardie Ecologiche e Arci Caccia: tra Marone e San Paolo una rete da pesca abusiva lunga quasi un chilometro. Recuperati 300 chili di pesci morti

Un tramaglio da pesca lungo quasi un chilometro, e ovviamente abusivo, che dalla spiaggia di Marone arrivava fino all'isola di San Paolo: al suo interno i volontari delle Guardie Ecologiche provinciali hanno recuperato più di 300 chilogrammi di pesce ormai in putrefazione, e di tutti i tipi, dal coregone alla trota, pesce persico e bottatrici, sardine e gamberi di lago.

Indagini in corso: a margine del recupero la segnalazione è già arrivata sul tavolo delle autorità competenti. Non si esclude che possano essere stati dei pescatori professionisti a posizionare la rete: poi costretti ad abbandonarla al suo destino a causa dei continui sopralluoghi di volontari e Polizia Provinciale. 

Il blitz delle Guardie Ecologiche, in collaborazione con l'Arci Caccia, ha permesso di recuperare quasi un chilometro di rete. Un tramaglio che era composto da una dozzina di reti messe insieme, ma nessuna di questa con l'apposito codice identificativo (che invece è obbligatorio).

Ci sono volute più di tre ore per “liberare” il lago dall'ingombro, e poi per svuotare le reti dei pesci morti (e marci). Una situazione inedita per il Sebino: mai era successo prima di imbattersi in un tramaglio abusivo così lungo e intricato. Un pericolo con solo per la fauna ittica, ma anche per imbarcazioni e sommozzatori.

Una rete così estesa che era stata avvistata da parecchie ore. I volontari hanno atteso un eventuale passo falso dei pescatori di frodo, che però non si sono fatti vivi. E allora si è deciso di intervenire, rimuovendo la rete. Niente da fare per i pesci incastrati al suo interno.

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