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Cronaca

"Vuoi vedere tua figlia? Allora mi devi pagare": condannata la madre

La vicenda si sarebbe protratta per mesi prima della denuncia dell'ex marito

Aveva allestito un vero e proprio tariffario, soldi che pretendeva dall'ex marito per poter vedere la sua bambina: 200 euro per un pomeriggio, 590 euro per un fine settimana. E il detto compenso andava saldato con bonifico e con precisa causale: “Luce, gas, Bimbostore”. Ci ha pensato il Tribunale di Brescia a mettere la parola fine alla vicenda, condannando la donna a una pena di 1 anno e 6 mesi per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, oltre a una prima provvisionale di risarcimento (cioè, una sorta di anticipo) di 5mila euro.

Ne dà notizia Bresciaoggi. La vicenda si sarebbe protratta per mesi e mesi, prima della denuncia dell'uomo. L'ex moglie, come detto, avrebbe più e più molte minacciato l'ex marito, e molte di queste dichiarazioni sono finite agli atti: “Se non mi dai i soldi la bambina non la vedi, non mi faccio trovare e non ti faccio trovare lei”, avrebbe detto la donna.

Soldi per vedere la bimba, poi la denuncia

L'ex marito (e papà della bambina, a cui per forza di cose è molto affezionato) avrebbe ingoiato l'amaro rospo per lungo tempo, versando le somme richieste dalla madre: tutto questo per poter vedere la figlia, circostanza che altrimenti gli sarebbe stata negata nonostante ne avesse diritto (come dagli accordi di divorzio). La madre, dal canto suo, avrebbe riferito di aver chiesto quei soldi solo per poter mantenere dignitosamente la bambina, in quanto (opinione sua) i soldi pattuiti per il mantenimento non sarebbero stati abbastanza. Poi è arrivata la denuncia, il processo, le udienze e ora la condanna.

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