Marito troppo mammone, il matrimonio viene annullato
La storia che ha dell’incredibile di una giovane coppia sposatasi nel 2007, e da subito in crisi: il marito è troppo mammone, tanto da compromettere rapporti affettivi e sessuali. Il matrimonio viene annullato
Una storia che ha dell’incredibile: un marito troppo mammone, una moglie esasperata, una sentenza di annullamento prima della richiesta di separazione. Un cocktail micidiale fatto di avvocati e passione mancata, di tribunali ecclesiastici e problemi a letto. Niente di meglio (o di peggio) per cominciare il weekend.
Un matrimonio che parte con il piede sbagliato, forse fin dall’inizio. Tra i due sposini i problemi non mancano: su tutti la difficoltà del marito a ‘staccarsi’ da una figura materna assai ingombrante, tanto da provocare in pochi anni l’evidenza di “un comportamento anaffettivo e indifferente nei confronti della moglie”.
Parte del testo della sentenza del tribunale ecclesiastico emessa nel 2010, a tre anni dalla cerimonia: una sentenza pesantissima perché nel riconoscere i problemi evidenti del marito mette in crisi anche la moglie, proponendo l’annullamento del matrimonio. Quindi, per lei, nessuno stato di ex né tantomeno l’ipotesi di un risarcimento, o per esempio degli alimenti pagati.
La donna non molla, e si affida alla Cassazione, per chiedere che almeno il matrimonio venga riconosciuto, e che l’estrema conseguenza in questo caso sia la separazione. Ma anche per la Suprema Corte le cose non cambiano: quella del marito è una vera patologia psichica, e altro non si può fare che invalidare il matrimonio.
Mammone fino all’esasperazione, tanto da convincere due tribunali (opposti nel loro stesso esistere) ad emettere una sentenza praticamente identica. E la moglie, che lo sapesse o meno, in realtà non è nemmeno mai stata una moglie.