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Cronaca Calvisano

Dolore e silenzio per Manuela, travolta da un treno in stazione

Sul campo da rugby dove giocava un minuto di silenzio per ricordare Manuela Etim, la 18enne di Calvisano morta travolta da un treno in stazione a Brescia. Il cordoglio di amici e conoscenti alla madre, rimasta sola

Un minuto di silenzio che sembrava infinito. Sul campo di rugby di Leno, ma simbolicamente su tutti i campi della provincia. Per ricordare la giovanissima Manuela Etim, 18enne di Calvisano rimasta travolta da un treno in stazione a Brescia, proprio mentre stava tornando a casa dopo un pomeriggio con le amiche, tra i negozi e le vetrine di Milano.

Il rugby, il suo sport. Giocava nella squadra femminile del Calvisano. Proprio le sue compagne di squadra, l’allenatore e i dirigenti la ricordano come la ricordano tutti: una ragazza solare, sorridente, generosa e disponibile. Non mancava mai di fare la volontaria alle feste della squadra.

Anche a scuola il ricordo commosso dei compagni di classe. Lei che frequentava il Capirola di Leno, all’ultimo anno: prima di diplomarsi come operatrice di servizi sociosanitari. Aveva compiuto 18 anni lo scorso luglio, da poco più di un mese aveva anche ottenuto la cittadinanza italiana.

Nata a Castiglione, era figlia unica. I due genitori di origine africane, con lei era rimasta solo la mamma: il babbo era tornato in patria, dopo la separazione. In attesa dei funerali, il cordoglio si è scatenato anche su Facebook. Oltre ai messaggi di amici e conoscenti, poche ore fa è stata aperta una pagina pubblica a lei dedicata, con oltre duecento ‘like’: “Riposa in pace, piccola Manuela. Non ti dimenticheremo mai”.

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