Omicidio di Manuela: sangue in bagno e in cantina, nessuna traccia sulle scale
I primi risultati della lunga giornata di lavoro della Sezione investigativa scientifica dei Carabinieri: nella casa di Via Allende non ci sarebbero tracce di sangue sulle scale
Nessuna traccia di sangue sulle scale, dove sarebbe morta Manuela Bailo a detta di Fabrizio Pasini, l'ex sindacalista (è già stato espulso dalla Uil) di 48 anni accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ma tanto, tantissimo sangue invece in cantina e in bagno, dove l'uomo avrebbe trasportato la giovane donna ormai senza vita nella notte tra sabato 28 e domenica 29 luglio. Tracce di sangue che avrebbe provato a ripulire, ma che sono state inevitabilmente individuate dalla Sezione Scientifica dei carabinieri che hanno lavorato a lungo in Via Allende a Ospitaletto.
Nella casa della madre di Pasini: la donna si trovava in vacanza ad Alghero con i due nipoti, i figli dell'ex dipendente della Sabaf. Quella notte anche la moglie di Pasini l'avrebbe chiamato più e più volte, lui non avrebbe mai risposto (era con Manuela): il giorno dopo si è giustificato presentando il certificato del ricovero in ospedale, dove sarebbe andato proprio con Manuela.
Se confermata, l'assenza di sangue sulle scale metterebbe gravemente in dubbio la versione fornita dall'unico accusato per la morte di Manuela. Agli inquirenti avrebbe raccontato di un litigio finito male, di averla spinta ma di non aver mai voluto ucciderla. Ma l'ipotesi delle ultime ore è diversa: forse la giovane Bailo da quelle scale non è mai caduta.
+++ ULTIMO AGGIORNAMENTO +++
Manuela è stata accoltellata alla gola
I carabinieri hanno sequestrato parecchio materiale in casa, anche coltelli o quanto potrebbe essere stato utilizzato come arma, come un oggetto contundente. Dall'autopsia è emersa una frattura al cranio, per la 34enne di Nave: ma non sarebbe stata uccisa dalla “botta”, forse una caduta, ma sarebbe morta soffocata.
Ci sono dei segni, ancora da interpretare clinicamente, da ufficializzare: un segno sul collo, concentrato in particolare nell'area della carotide, che potrebbe essere un “sintomo” di uno strangolamento, forse anche solo tentato. Ma il condizionale è d'obbligo, è soltanto un'ipotesi, tra l'altro ancora tutta da verificare.
“Ci sono elementi che mettono in dubbio la versione di Pasini”, ha detto l'avvocato Michele Radici, uno dei legali della famiglia Bailo. Nel merito, c'è anche una circostanza piuttosto precisa. Nel corso del primo interrogatorio, Pasini avrebbe riferito agli inquirenti di aver visto parecchio sangue, sulle scale di casa. Sangue che invece non è stato mai trovato.