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Cronaca

Riempita di botte appena sposata, marito e suoceri la rinchiudono in casa

I familiari negano tutto: la donna si salva grazie a un gesto con la mano

Quando la Polizia di Stato è arrivata in casa, a Mantova, su segnalazione dei vicini di casa, marito e suoceri hanno negato ogni addebito, riferendo di aver avuto un semplice alterco verbale: invece la giovane moglie, con il capo chino e segni evidenti sul volto delle botte subite, approfittando di un attimo di distrazione dell'uomo e dei parenti è riuscita a comunicare agli agenti una richiesta d'aiuto con un gesto delle dita, attirando la loro attenzione. Con la scusa di una verifica del permesso di soggiorno, i protagonisti della vicenda sono tutti stranieri, i poliziotti sono riusciti allora a portarla fuori casa e a “liberarla” dalle angherie che subiva ormai da mesi.

Da tre mesi segregata in casa

Gli accertamenti effettuati nelle ore successive hanno permesso così di denunciare il marito-padrone per maltrattamenti e lesioni personali, il padre (e suocero della giovane donna) per maltrattamenti e violenza privata, la suocera per maltrattamenti. Accompagnata in Questura, la donna ha riferito di essersi spostata nel 2020 e di essere arrivata in città da circa tre mesi, con la promessa di vivere da sola con il marito, libera di lavorare e frequentare eventuali nuove amicizie.

Vietato ogni contatto con l'esterno

La realtà, invece, si era mostrata ben diversa: si è trovata ad abitare con i suoceri e i fratelli del marito, e fin da subito sarebbe stata sottoposta a continui maltrattamenti e percosse da parte del marito, riferisce la Questura di Mantova, “il quale in più occasioni era solito rientrare a casa ubriaco e con atteggiamenti violenti”. Non solo: le avrebbe inoltre impedito di “avere contatti con l'esterno, tanto che le era stato vietato di avere una copia delle chiavi di casa”. E ancora, il suocero, “temendo un suo allontanamento aveva preso in consegna il passaporto e le copie di documenti relativi al rilascio del permesso di soggiorno”.

Il coraggio (finalmente) di denunciare

Solo grazie al “prelievo” degli agenti la vittima è riuscita finalmente a trovare il coraggio di denunciare quanto accadeva da mesi, lontano da casa e dalle grinfie di marito e suoceri. Come da prassi, in casi come questi, è già stata trasferita in una struttura protetta. La Questura ha inoltre avviato un procedimento “finalizzato alla revoca dei permessi di soggiorno e alle conseguente espulsione dal territorio nazionale del coniuge violento e dei suoceri complici, con trasferimento coatto nel Paese di provenienza”.

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