Scomparsa di Lucio Dalla: il ricordo di Pippo Baudo
"Ne ho apprezzato fin dall'inizio la grande fertilità, la sensibilità, l'ironia e l'umiltà, dimostrata anche partecipando all'ultimo Festival di Sanremo, ritagliandosi un ruolo defilato"
"Per me Lucio Dalla era un fratello. Con lui scompare una parte grandissima della mia vita musicale e artistica": a ricordarlo è Pippo Baudo che con il grande cantautore - racconta - ha vissuto "momenti indimenticabili". "Io - spiega Pippo - sono stato presente, e anche artefice con lui, di alcuni suoi successi, da '4 marzo '43' a Caruso. Ne ho apprezzato fin dall'inizio la grande fertilità, la sensibilità, l'ironia e l'umiltà, dimostrata anche partecipando all'ultimo Festival di Sanremo, ritagliandosi un ruolo defilato, con il giovane cantautore Pierdavide Carone".
- Lucio Dalla, la vita si fa canzone: forse i funerali il 4 marzo in Piazza Grande
Uno dei tratti dominanti del carattere di Dalla, osserva Baudo, "era l'eccezionale ironia". Aveva una grande gioia di vivere e di comunicare". Negli anni '90, Lucio fece ascoltare all'amico Pippo 'Attenti al lupo', buttando le mani avanti, come spesso faceva, e dicendo: "Questa è una buffonata". "Una bella buffonata", aveva commentato Baudo. E Dalla aveva pensato di condire la performance "con due donne grasse e simpatiche protagoniste con lui di un balletto un po' infantile". Dopo il mancato incontro della scorsa estate (i due avrebbero dovuto partecipare ad una commemorazione di Guidone d'Arezzo), Pippo ha seguito le gesta di Dalla, anche a distanza, fino alla fine.
All'ultimo festival di Sanremo, dice, "ho visto che la sua classe era quella di sempre ma - osserva - il pezzo di Carone era fragile, con un testo interessante ma che non passerà alla storia. Lucio faceva solo il controcanto di pochi versi", oltre a dirigere l'orchestra di Sanremo. Baudo, recordman del festival, sa bene quanto sia difficile convincere i grandissimi cantautori a partecipare in gara a Sanremo. Ma in questo caso, dice, "é stato un favore fatto a Gianni Morandi, che è un altro grandissimo come Lucio". Pippo si augura che domani i giornali rendano giustizia al personaggio Dalla.
"Non so se lo ricorderanno bene in tutti i suoi aspetti - dice -: c'é una certa leggerezza nei racconti in cui si preferiscono gli 'effetti' alla sostanza. Spero che stavolta pesino bene le parole e scrivano meglio di quando morì Modugno, ad esempio. Spesso i critici musicali sono un po' leggeroni o ignoranti. Mi auguro che in queste ore - conclude - non si fermino all'esteriorità".
(fonte: Ansa)