Sul castello sventola bandiera bianca: chiude il ristorante di Luigi Caprioli
Il titolare: "Voglio più tempo da dedicare a me stesso e alle persone più vicine"
Sul castello sventola bandiera bianca: dopo oltre 15 anni di onorata carriera, le serrande de "La Rocca Contesa" di Lonato del Garda si sono abbassate per sempre. Domenica 11 settembre sono state servite le ultime succulente portate a base dei prodotti tipici del Benaco. Una decisione sofferta, quella presa dal titolare Luigi Caprioli - letteralmente cresciuto tra tavoli e fornelli - che, però, non è legata all'aumento esponenziale delle bollette.
"La decisione di chiudere è arrivata prima dell'estate – racconta a Bresciatoday –. La volontà è quella di riprendere gli spazi e i tempi che la ristorazione mi ha tolto, dedicandomi più a me stesso e ai miei familiari".
"Quindi la scelta non dipende dai rincari energetici, anche se, come per tanti altri, i costi sono lievitati. Ad agosto la bolletta da 1.550 è arrivata a 6.000 euro", continua.
"Ho sempre lavorato nel mondo della ristorazione. Dagli 8 ai 22 anni sono sempre stato nell'osteria dei genitori. Rispetto a quell'epoca, oggi ci sono maggiori difficoltà, sopratutto per una burocrazia lenta e incerta – spiega –. Si fanno investimenti, ma poi non si hanno certezze, le procedure cambiano continuamente".
"Dopo aver annunciato la mia decisione – continua –, ho avuto la grande soddisfazione di vedere, negli ultimi giorni di apertura, tantissimi clienti storici che sono passati a trovarmi persino alle 11 sera, solo per stringermi la mano".
"I locali al momento resteranno vuoti, la proprietà è della Fondazione Ugo Da Como – conclude –. Credo che la volontà sia quella di darli ancora in gestione, sempre a un investitore nel campo della ristorazione".
Motivi personali all'origine della chiusura
Stanco di rinunciare alle domeniche e alle feste in famiglia, alle gite fuori porta, ai momenti di relax con gli amici, Caprioli ha deciso di cambiare vita: "Sono stati anni impegnativi, soprattutto gli ultimi con le note vicende che ci hanno coinvolti tutti, dalla pandemia alla guerra, ma densi di soddisfazioni. La ristorazione è un lavoro che fai per passione e oggi per me si apre un nuovo capitolo".
Cresciuto nella trattoria che i genitori gestivano nella frazione Esenta di Lonato, nel 2007 aveva aperto con entusiasmo le saracinesche del suo locale: situato in pieno centro, all'ombra del castello, era rapidissimamente diventato un punto di riferimento per molti lonatesi e non solo. Meta di turisti, certo, ma anche di tantissimi amanti della cucina nostrana e delle specialità gardesane.
Il tempo dei saluti
Un lavoro, quello del ristoratore, che ha svolto con dedizione e passione, ma a cui ha deciso di rinunciare per avere più spazio per sé e tempo per gli affetti e gli amici. E nell'ultima categoria rientrano anche coloro che negli anni lo hanno aiutato a gestire il locale: "Ho avuto modo di lavorare con bravi professionisti ma soprattutto con belle persone, che mi hanno aiutato anche nei momenti più difficili, senza mai farmi mancare il loro sostegno e di cui conserverò sempre un bellissimo ricordo. Con tanti di loro è nato un rapporto che si è trasformato in affetto e amicizia. A tutti un grandissimo e sincero ringraziamento".
Senza dimenticarsi dei clienti "che ho avuto il piacere di accogliere in questi anni. Così come per i miei collaboratori, anche con molti clienti si è creato un rapporto di stima reciproca e di amicizia che sono certo continuerà anche dopo la chiusura del ristorante, questa è la mia più grande soddisfazione e sarà sempre un piacevole ricordo di questi anni".
Volto noto della ristorazione locale, Caprioli è stato per due anni vicepresidente dell'associazione che raggruppa i commercianti e gli artigiani locali. Prima di abbandonare, per sempre, il suo ristorante ha rivolto un pensiero anche a loro: "Mi avete aiutato a crescere sia professionalmente che umanamente. Auguro a tutto voi il meglio nelle vostre attività e soprattutto nelle vostre vite".
Una storia che si ripete a Lonato, purtroppo. Solo pochi giorni fa, le due sorelle che gestiscono la bottega di Esenta avevano annunciato l'imminente chiusura a causa degli insostenibili rincari delle bollette.