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Cronaca

"Fontana assassino": il presidente sotto scorta dopo le pesanti accuse

La decisione della prefettura di Varese, dopo le accuse dei "Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo"

Dopo le minacce ricevute, da due giorni il presidente lombardo Attilio Fontana si trova sotto scorta. La conferma arriva dai più stretti collaboratori: stando a quanto trapelato finora, non sarebbe stato il governatore a chiederla ma si tratterebbe di una decisione della prefettura di Varese, città in cui Fontana è residente, dopo i murales e i volanti intitolati "Fontana assassino" apparsi a Milano nei giorni scorsi.

Il volantino dei Carc

"Fontana assassino": sulle case popolari volantini contro il presidente di regione Lombardia
"Fontana assassino", è il titolo del documento, che porta sempre la sigla dei Carc, i "Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo".
"La gestione criminale dell'emergenza della giunta regionale Fontana-Gallera, asservita agli interessi di Confindustria e dei padroni della sanità privata, ha causato più di 15mila morti, strage nelle Rsa, ritardo nel pagamento della cassa integrazione, caos negli ospedali pubblici e milioni di euro spesi per l'inutile ospedale in Fiera, mancata applicazione delle misure necessarie a contenere il contagio" come "tamponi per tutti, distribuzione gratuita delle mascherine", attaccano dai Carc. 

E ancora: "Mandiamoli a casa. Ci serve una giunta regionale che sia espressione di quelle realtà che da subito si sono mosse sul territorio per far realmente fronte alla pandemia: gli operai che hanno scioperato per vedere applicate le misure di sicurezza, le brigate di solidarietà sorte in molte città e le organizzazioni come Emergency che le hanno supportate, il personale sanitario in prima linea nella lotta contro il virus. Organizziamoci - conclude il volantino - in ogni azienda, quartiere e territorio per imporla". 

Già dopo il murales, su cui è stata aperta un'inchiesta della procura di Milano, dal partito avevano promesso che la battaglia non sarebbe finita. E domenica è arrivato il nuovo episodio. A denunciarlo è stato l'assessore alla sicurezza del Pirellone, Riccardo De Corato. “Nemmeno l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano scoraggia il Carc dal proseguire con la sua campagna di minacce e diffamazioni contro il presidente Fontana - scrive in una  nota -. Evidentemente, sono così sicuri di rimanere impuniti che non solo hanno rivendicato il murales al Crescenzago con tanto di videoconferenza stampa, ma ora allargano l’azione intimidatoria al quartiere Gratosoglio, affiggendo volantini criminali sui muri delle case popolari Aler nei quali campeggia nuovamente la scritta 'Fontana assassino'”.
volantino fontana assassino-2
Fonte: Milanotoday.it


 

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