Liquame nel fiume: sterminata la fauna lungo un tratto di sette chilometri
Carpe, alborelle, cavedani e persici: è morto tutto
Il liquame che normalmente viene assorbito dal terreno, è finito nel fiume Strone, provocando un pesantissimo avvelenamento delle acque. Il nuovo, ennesimo, disastro ambientale si è verificato nella fertile Bassa Bresciana, tra Verolanuova e Verolavecchia, dove sarebbero addiritttura sette i chilometri di fiume dai quali è scomparsa - letteralmente - ogni forma di vita animale.
Sul gravissimo episodio è intervenuto con forza il Comune di Verolanuova, il cui sindaco Stefano Dotti, è stato costretto a firmare un'ordinanza con la quale è disposto il prelievo di tutti i pesci morti in acqua, centinaia di chili di arpe, alborelle, cavedani e persici. Polizia locale di Verolanuova e tecnici dell'Arpa sono a lavoro per cercare di dare un nome ai responsabili.
Le nota diffusa dall'ente: «Non è accettabile, considerata anche la quantità limitata di acqua nel fiume, che la disattenzione di qualcuno nello spandimento dei liquami (o peggio la malafede) causi situazioni così gravi, chi è responsabile deve essere punito. Siamo consapevoli - prosegue la nota del Comune - che in questo periodo i terreni così aridi non possono assorbire i liquami se non vengono lavorati, pertanto chiediamo a tutti gli operatori una maggiore attenzione, cercando di evitare situazioni di potenziale pericolo nella fertirrigazione dei terreni lungo i corsi d’acqua o nello spandimento».