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Cronaca Montichiari

Green Hill, Cisl: "Prima dei cani vengono i lavoratori rimasti disoccupati"

La Cisl Brescia si interroga sul futuro dei 23 salariati di Green Hill rimasti senza lavoro: "Al primo posto non ci sono rane, cani, maiali, gatti e pesci, ma la persona umana

Va benissimo adottare i beagle. Noi però siamo preoccupati per il futuro dei 23 lavoratori.

In un'intervista a «La Stampa» di Torino, il Segretario generale della Fai Cisl di Brescia, Daniele Cavalleri, esprime preoccupazione per il destino dei lavoratori dell'allevamento Green Hill di Montichiari, sequestrato il 18 luglio scorso dalla procura di Brescia.

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Io lascio volentieri la ribalta alla Procura, alla Lega antivivisezione e a tutti quelli che sono corsi a mettersi in mostra e a farsi fotografare a Montichiari – dichiara Cavalleri – ma non rinuncio a dire il punto di vista del sindacato: 1) la Cisl è contro la vivisezione; 2) Green Hill ha assunto 23 persone per curare l’allevamento dei beagle: nient’altro; 3) questi lavoratori chiedono rispetto perché non sono né torturatori, né aguzzini; 4) se c’è una scala naturale di valori al primo posto non ci sono rane, cani, maiali, gatti e pesci, ma la persona umana”.

Per la Cisl ora la priorità è dare un futuro a quei 23 salariati rimasti senza lavoro. Di certo, continua Cavalleri nell'intervista rilasciata a «La Stampa», “non aiuta la decisione di mettere l’allevamento sotto sequestro e di svuotarlo affidando i cani a chiunque ne faccia richiesta. Invito tutti a riflettere sull’assurdità di questa cosa. Sarebbe come se una mattina un Procuratore decidesse di mettere sotto sequestro uno stabilimento di automobili e disponesse che le macchine pronte per la consegna venissero distribuite a chi le chiede. Ci voleva e ancora ci vorrebbe un po’ più di equilibrio!".

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