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Cronaca Lavenone

Cacciano cervi e camosci nell'area protetta: il figlio spara, il padre fa da palo

Si tratta di un 66enne e di un 43enne di Lavenone, pizzicati mentre aspettavano cervi e camosci sotto il passo Zeno, a ridosso dell'oasi di protezione del Baremone.

La polizia provinciale li ha individuati e fermati appena in tempo, prima che abbattessero esemplari di cervi e camosci che vivono nell'area protetta del Baremone, a Lavenone. Nei guai sono finiti un 66enne e un 43enne: padre e figlio, di casa proprio a Lavenone.

A far scattare l'operazione il 43enne: gli agenti dal distaccamento di Vestone lo hanno sorpreso mentre, armato di fucile con cannocchiale, attendeva che qualche animale uscisse dall'oasi. Mentre i poliziotti lo seguivano a distanza, l'uomo è stato raggiunto da un 'complice' che lo ha avvisato della presenza degli agenti. Il 43enne ha quindi abbandonato in fretta e furia la postazione di caccia, rincasando a piedi. Nel frattempo il padre, che lo stava raggiungendo a bordo di un'auto, è stato fermato da un'altra pattuglia.

Per entrambi non è finita bene: quando gli agenti del nucleo ittico venatorio hanno bussato alle loro porte, controllando entrambe le abitazioni, hanno scoperto armi e un centinaio di munizioni detenute in un luogo diverso da quello prescritto dalla legge.

Non solo: sono stati scovati un fucile modificato, uno non dichiarato e parecchie munizioni non denunciate. Entrambi sono quindi stati denunciati per omessa custodia, detenzione illegale di armi e munizioni e usi di mezzi di caccia non consentiti.

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