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Cronaca

Laura Ziliani: Milani aveva cercato sul web i metodi più efficaci per uccidere

A rivelarlo, in un'intercettazione, è stata la figlia Paola Zani

Le sue comunicazioni erano intercettate dalla Procura, ma lei ovviamente non lo sapeva. Dall'analisi delle registrazioni emersa nella giornata di ieri, a poche ore dal triplice arresto dei presunti responsabili della morte di Laura Ziliani, emergono particolari inquietanti sulla vicenda, riportati stamane sul Giornale di Brescia. 

Paola Zani, parlando con un'amica, avrebbe svelato che il cognato Mirto Milani - 27 anni, laureato in psicologia, sopranista e organista in chiesa - «Ha fatto ricerche su come uccidere la gente, piante velenose, crimini perfetti, serial killer e torture». Stando a quanto riferito all'amica, anche le due sorelle si sarebbero informate «Anche io e Silvia siamo iscritte ad un canale di You Tube denominato Truecrime». 

Un altro elemento sotto la lente degli inquirenti è quello che riguarda i telefoni cellulari dei tre arrestati. Al momento del sequestro, in seguito alla scomparsa di Laura, i tre apparecchi erano nuovi, resettati alle impostazioni di fabbrica. Interrogati su questa anomalia, i tre dissero di aver venduto i vecchi apparecchi a un immigrato in stazione a Brescia «perché avevamo bisogno di soldi», e di averne poi però acquistati di nuovi. La tesi non ha mai convinto gli investigatori, il Gip ha ipotizzato si tratti di un'operazione volta ad eliminare eventuali prove contenute sui telefoni di sorelle e cognato.

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