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Cronaca

Maxi-sequestro per l'architetto di Putin: ville e quadri di Picasso, pure un elicottero

Il blitz della Guardia di Finanza di Brescia

Conosciuto come "l'architetto di Putin" (e degli oligarchi), è finito nel mirino della Guardia di Finanza di Brescia: i militari del comando provinciale, coordinati dalla Procura, su ordinanza del Gip hanno eseguito un sequestro preventivo nei confronti di Lanfranco Cirillo, professionista e imprenditore di 63 anni, accusato di reati tributari quali contrabbando, dichiarazione infedele, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. La somma è significativa: più di 141 milioni di euro.

Si tratta dell'epilogo, fa sapere la Guardia di Finanza in una nota, delle investigazioni condotte dal nucleo di Polizia economico-finanziaria di Brescia, a seguito dell'individuazione (in provincia) di un elicottero immatricolato in Russia, per cui non erano stati assolti gli adempimenti di naturale doganale: i primi accertamenti hanno portato a smascherare anche un presunto caso di fittizia residenza all'estero.

Le accuse e il maxi-sequestro

In particolare, Cirillo sarebbe indagato in quanto non avrebbe dichiarato redditi per decine di milioni di euro dal 2013 al 2019: le attività di indagine si sono incentrate sulla constatazione di notevoli manifestazioni di ricchezza, "del tutto sproporzionate - scrive la GdF - rispetto ai redditi imponibili dichiarati, per le quali non sono state fornite giustificazioni idonee ad acclararne la liceità sul piano fiscale". 

Tra i beni sequestrati, oltre al citato elicottero, risultano abitazioni di lusso, disponibilità bancarie, soldi in contanti, opere di arte moderna e contemporanea (tra cui quadri di Picasso, Cezanne, Kandisky, ma anche De Chirico e Fontana) e altri "svariati beni di lusso".

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