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Cronaca Via Milano / Via Divisione Acqui

Uccide la ex con 14 coltellate, poi la seppellisce alla bocciofila: condannato all'ergastolo

La decisione della Corte d'assise d'appello

Carcere a vita per Kadrus Berisa, accusato dell'omicidio della ex compagna Viktoriia Vovkotrub: la Corte d'assise d'appello ha rivisto la pena a 20 anni inflitta in primo grado, accogliendo in pieno le richieste dell'accusa. L'ex muratore di 62 anni è stato quindi condannato all'ergastolo per omicidio, aggravato dallo stalking oltre che dai futili motivi.

Il delitto è avvenuto nel novembre del 2020 tra le mura dell'abitazione di Berisa, situata nel quartiere Primo Maggio di Brescia. I due - si erano lasciati alcuni mesi prima - quella sera stavano cenando insieme: lui avrebbe ammazzato la ex colpendola con 14 coltellate, di cui 5 mortali. Infine avrebbe avvolto il corpo della 42enne ucraina (che a Brescia faceva la barista e la badante) in un tappeto, per poi seppellirlo nel giardino della bocciofila abbandonata di Via Divisione Acqui. Berisa era stato fermato e arrestato dai carabinieri proprio mentre cercava di disfarsi, appunto, del tappeto: lo aveva messo in un sacco nero che stava svuotando nell'isola ecologica di Via Metastasio.

In aula Berisa ha confessato l'omicidio, sostenendo però di aver agito per difendersi dalla provocazione della stessa vittima. Durante il processo di secondo grado l'imputato ha ripercorso quella tragica sera, sostenendo che era stata la 42enne a impugnare il coltello per prima, per poi puntarglielo contro. "Non volevo ucciderla", ha detto Berisa.  Secondo i suoi difensori avrebbe agito in uno stato di semi infermità mentale. Una ricostruzione dei fatti che non ha però convinto i giudici di appello.  


 

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