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Cronaca Bagnolo Mella

Discarica abusiva nel piazzale dell'azienda: a processo i dirigenti della Italfond

Sono accusati di discarica abusiva

A fine anno, forse, la sentenza sul caso Italfond: è l'acciaieria di Bagnolo Mella (di proprietà del gruppo Giva) finita nel mirino della Procura di Brescia per una presunta discarica abusiva che sarebbe stata interrata, anzi cementata, in un'area esterna dell'azienda e al cui interno sarebbero stati nascosti scarti di materiale ferroso e scorie di lavorazione anche a base di ossido di alluminio, di calcio e di silicio.

I fatti risalirebbero al 2017: a seguito di esposto intervennero le autorità tra cui Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, che al termine degli accertamenti riferì di aver rilevato le scorie (ma senza che la falda fosse stata contaminata). Nel merito della vicenda intervenne anche il Comune di Bagnolo, che ordinò la rimozione dei presunti rifiuti (poi rigettata dal Tar).

Gli imputati e il processo

Le indagini si concluderanno con le accuse di discarica abusiva e inquinamento ambientale per i dirigenti dell'azienda, il legale rappresentante Antonio Giuseppe Vienna, l'amministratore delegato Giuseppe Pasotti, il direttore di stabilimento Bortolo Bondioni, il responsabile ambientale Matteo Cavagnola. Il secondo capo d'accusa è caduto, per il primo sono finiti a processo: l'udienza è stata aggiornata al 6 dicembre prossimo. I legali degli imputati negano ogni addebito, contestando le analisi di Arpa e ribadendo di aver sempre lavorato nel rispetto delle autorizzazioni.

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