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Cronaca Passirano

Cavalli da corsa che non corrono mai: la truffa (al fisco) dell'ippodromo

Cavalli da corsa che non correvano mai, e servivano per coprire gli illeciti di due imprenditori bresciani: blitz della Guardia di Finanza, tra le accuse evasione fiscale (per 350mila euro), assunzioni in nero e detenzione illecita di farmaci

Un'inchiesta agita la Franciacorta. Negli spazi dell'ippodromo gestito da una società sportiva ippica e dilettantistica: in realtà le gare non si correvano mai, e tutte le attività legate ad un ipotetico associazionismo no profit erano in realtà una copertura. Dietro al 'muro' dell'ippodromo si celava infatti una truffa in piena regola, fatta di evasione fiscale ed assunzioni in nero, ma pure detenzione illegali di farmaci veterinari.

Un malaffare smascherato dalla Guardia di Finanza di Chiari, insieme al Corpo Forestale di Brescia. Un maneggio, due appartamenti, i mezzi per il trasporto dei cavalli: era tutto di proprietà di una coppia di imprenditori, ma che in realtà utilizzavano l'associazione dilettantistica per coprire gli illeciti. Imprenditori che si occupavano di allevamento e commercio di cavalli.

In tutto avrebbero evaso al fisco, e in tre anni, la bellezza di 350mila euro di Iva. Oltre a questo, nel lungo elenco delle accuse anche due assunzioni in nero – due lavoratori dipendenti a tutti gli effetti ma che invece figuravano come collaboratori sportivi volontari – e pure la detenzione illegale di farmaci veterinari.

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