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Incidenti stradali Lumezzane

Auto avvolta dalle fiamme, parla uno dei sopravvissuti: “Marco aveva bevuto, correva troppo”

Il racconto di uno dei due ragazzi rimasti feriti nel drammatico incidente in cui hanno perso la vita Marco Rossi, 31enne di Villa Carcina e Giorgio Botti, 18enne di Lumezzane

“Marco aveva bevuto: gli abbiamo detto di rallentare, perché stava correndo troppo”. Sono le parole di uno dei due ragazzi sopravvissuti al terribile schianto avvenuto, nella notte tra giovedì e venerdì, a Lumezzane. Questa la sua testimonianza, raccolta, in ospedale, dagli inquirenti. La sua versione dei fatti è riportata dal quotidiano Bresciaoggi.

Le indagini sono ancora in corso, ma ormai sembrano esserci pochi dubbi sulla dinamica del drammatico incidente costato la vita a due ragazzi: il 31enne Marco Rossi che era al volane della Renault Clio andata a fuoco - nonostante non avesse mai conseguito la patente per guidare le auto - e Giorgio Botti, 18enne di Sarezzo. La procura non ha infatti iscritto nessuno nel registro degli indagati e ha rinunciato ad eseguire l’autopsia sul corpo delle vittime, restituendo le salme ai familiari che hanno così potuto organizzare le esequie. Entrambi i funerali si svolgeranno nel pomeriggio di lunedì.

Il giorno degli addii

Marco Rossi era cresciuto a Gardone Val Trompia e si era da poco trasferito a Villa Carcina, dove lavorava come meccanico: l’ultimo saluto sarà celebrato alle 15 di lunedì nella chiesa parrocchiale di Cogozzo. Lo piangono la mamma, due sorelle e la fidanzata. 

Due ore più tardi, alle 17, l’ultimo addio a Giorgio Botti: il funerale verrà celebrato in forma civile nell’abitazione in Valle di Sarezzo dove il giovane studente dell’Itis Beretta di Gardone Val Trompia - avrebbe compito 19 anni il prossimo agosto - viveva con la mamma e la sorella. Una famiglia già provata del dolore: il padre di Giorgio è mancato sei anni fa in un terribile incidente sul lavoro.

Mentre Sarezzo e Villa Carcina si stanno preparando ad affrontare il più terribile degli addii, altri due paesi continuano a sperare e a pregare per gli altri due giovani rimasti feriti nello schianto, che ora lottano in ospedale: un 21enne, che è stato ricoverato a Verona con il 40% di ustioni sul corpo; e un 22enne che si trova al Civile di Brescia con gravi traumi e lesioni. Per fortuna, non sarebbero in pericolo di vita.

La ricostruzione

Secondo quanto finora ricostruito, la Renault Clio guidata da Rossi viaggiava a velocità sostenuta e pare fosse fuori controllo, quando è stata intercettata - in piazzale Europa a Sarezzo  - da una pattuglia dei carabinieri. Tanto che i militari avrebbero dovuto sterzare per evitare l’impatto. A quel punto è scattato l’inseguimento, ma i militari non avevano avuto il tempo di provare a fermare la corsa della Clio: il 31enne Marco Rossi aveva perso il controllo della macchina poco dopo aver svoltato in via Brescia. Infine, il violento e drammatico impatto contro alcuni tubi del gas che corrono paralleli alla strada: in pochi secondi l’auto è stata avvolta dalle fiamme.
Per il 31enne di Villa Carcina non c’era ormai più nulla da fare, mentre gli altri tre amici erano stati estratti dall’abitacolo in fiamme. Giorgio Botti era in fin di vita - aveva riportato ustioni gravissime sul 90% del corpo - ed è spirato al Civile la mattina successiva allo schianto.

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