Morto a soli 22 anni. Travolto in sella alla sua bicicletta, lungo Via Villa a Monticelli Brusati, travolto da un (quasi) coetaneo alla guida di una BMW, che pare abbia invaso la linea che separa le due corsie della carreggiata. Federico Gozio non è morto subito: ha provato a resistere, con tutte le sue forze, è spirato pochi minuti dopo aver raggiunto l’ospedale.

Nato a Brescia ma da sempre residente a Gussago. Ricordato da tutti come un “ragazzo speciale”, circondato d’affetto da amici e conoscenti, anche sulla sua pagina Facebook. Aveva studiato in città, diploma di liceo scientifico al Calini, pronto a proseguire sulla strada tracciata dal papà, che lavorava in uno studio di progettazione e proprio a Gussago.

Si era dunque iscritto alla facoltà di Ingegneria, ancora in città. Specializzato in idraulica, aveva da poco concluso un’esperienza in Erasmus in Scozia, ad Edimburgo: un’avventura che lui stesso aveva definito “fantastica”.

Difetti pochi, passioni tante. Era anche uno sportivo: non solo bicicletta dunque, ma anche trekking e passeggiate, due tiri al pallone, perfino la vela. Anche se la mountain bike rimaneva il suo passatempo preferito.

Lo ricordano in tanti, in paese a Gussago. Lo piangono i familiari, papà Roberto e mamma Marina, la sorella più piccola, Elisabetta. I funerali si svolgeranno mercoledì mattina, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale del paese.