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Incidenti stradali Desenzano del Garda

"La vita è ingiusta, eri un esempio": ragazzo morto nell'incidente, genitori disperati

Niente autopsia per il 25enne Giandomenico Piscitelli, morto martedì mattina in tangenziale: a breve è atteso il nullaosta per i funerali. Disperati i genitori, arrivati mercoledì a Desenzano dal Casertano

E' atteso probabilmente già nelle prossime ore il nulla osta per la sepoltura di Giandomenico Piscitelli, il ragazzo di appena 25 anni di Santa Maria a Vico, provincia di Caserta, morto martedì mattina sulla Sp11, la tangenziale che da Desenzano porta a Peschiera, a poche decine di metri dall'uscita per San Martino della Battaglia e Lugana di Sirmione.

La salma è rimasta a disposizione della magistratura, che non ha richiesto l'autopsia: i genitori sono arrivati a Desenzano del Garda mercoledì mattina, contattati dalla Polizia Stradale cui sono stati affidati i rilievi del caso. Il giovane è morto sul colpo, travolto dal camion rimorchio (da oltre 100 tonnellate di peso) che ha fatto comunque il possibile per cercare di evitarlo, senza riuscirci.

La cronaca della tragedia

Era a bordo della sua Lancia Ypsilon quando, martedì intorno alle 11, ha perso il controllo dell'auto a quanto pare a causa di un malore: forse era già privo di sensi quando ha invaso la corsia opposta di marcia, trovandosi di fronte al camion. Non avrebbe provato né a frenare, né a sterzare: il camionista, un 38enne residente a Iseo, ha svoltato a sinistra ed è finito con il camion in un vigneto, dopo aver sfondato il guard-rail.

Il lavoro e il ricordo degli amici

Illeso il conducente del mezzo pesante, niente da fare invece per il povero Giandomenico: originario del Casertano, dove aveva amici e famiglia, da qualche anno lavorava tra il Garda e il Trentino per la stagione turistica, tra il Lefay Resort di Gargnano e lo Spinale Hotel di Madonna di Campiglio. Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati ai familiari.

“La vita è ingiusta, soprattutto con le bravissime persone come te – scrive su Facebook l'amico Costantino – Eri un esempio per tutti, riposa in pace”. “Ti piaceva ballare, cantare, tutto ciò che è arte – scrive invece Antonio – Anche per questo eri il numero uno, un ragazzo buono, sensibile e sempre sorridente. Mancherai a tutti noi”.

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