Un doppio incidente, una serie di scene da film dell'orrore, un padre coraggioso che evita un bilancio ancora peggiore. Siamo a Fiesse, sabato sera verso le 23. Percorrendo in auto via Fontanelle, Mirco Cernaz - giovane artigiano di Asola - vede in lontananza sopraggiungere la Fiat Punto della moglie Pamela, che improvvisamente sbanda e finisce in un fosso. Mirco parcheggia subito sul lato opposto della carreggiata, lasciando a bordo il figlio di 7 anni. Salta nel fosso, rompe un finestrino e, all’interno dell’abitacolo, trova Pamela in compagnia di due amiche, fortunatamente ferite lievemente.

Quanto tutto sembra risolversi con un grande spavento o poco più, ecco che accade l’irreparabile. Mentre i quattro si trovano ancora nel fosso, una vecchia Punto (guidata da un 40enne albanese) finisce infatti per scontrarsi contro il veicolo con a bordo il bambino, parcheggiato con le 4 frecce accese. Un botto violentissimo, vetri e lamiere dappertutto. Mirco non esita un attimo, ritorna in strada e si butta nel canale opposto. La sua auto sta affondando in acqua, il figlio rischia di annegare. Rompe di nuovo un vetro e riesce a salvarlo, trovandolo in stato di semincoscienza con la testa appoggiata al finestrino (per fortuna aveva le cinture allacciate).

Parte la chiamata al 118. In pochi minuti arrivano sul posto ambulanze, carabinieri e vigili del fuoco. Il figlio di Mirco è ferito ma inizia a riprendersi lentamente, in condizioni disperate - invece - il 40enne albanese, che ora lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Cremona. I rilievi dell’incidente sono stati raccolti dai militari di Gambara, poi consegnati ai colleghi di Castel Goffredo, che ora dovranno fare chiarezza su quanto accaduto.