Pontida, scontro treno-ambulanza. Macchinista: "Fiducioso nell'inchiesta"
Parla Francesco Di Bello, il macchinista del treno che ha travolto l'ambulanza uccidendo Umberto e Claudio Pavesi: "Sono provato e le persone che mi stanno vicino lo sanno"
"Sono umanamente molto dispiaciuto per quanto accaduto, ci sono state due vittime e una terza persona è tutt'ora in gravi condizioni. Quello che mi auguro di cuore è che un incidente ferroviario così grave non si ripeta mai più".
Chi parla, in un'intervista pubblicata dal quotidiano "La Provincia di Lecco", è Francesco Di Bello, il macchinista del treno che la settimana scorsa ha investito un'ambulanza al passaggio a livello di Pontida (Bergamo).
Il macchinista abita a Lecco, vive ancora con la famiglia in una palazzina in via Lodovico Ariosto. Si è preso alcuni giorni di ferie dopo la tragedia che lo ha profondamente scosso anche se dalle indagini sta emergendo che il macchinista non sembra avere responsabilità: l'unico indagato per ora risulta essere il capostazione di Ambivere (Bergamo), o meglio il dirigente del movimento del convoglio.
"Una parte di me - rivela il macchinista - vorrebbe parlare ma un'altra parte mi dice che devo chiudere qui. Quel che dovevo dire, l'ho detto al magistrato il giorno stesso dell'incidente, ho fiducia e rispetto degli inquirenti che in questi giorni stanno lavorando per ricostruire con precisione quanto accaduto. Per il resto ci sono i miei dirigenti. Dovete capire la mia posizione: umanamente sono provato e le persone che mi stanno vicino lo sanno. Per rispetto delle indagini non posso dire altro".