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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Desenzano del Garda

Tredicenne morto per emorragia, il padre: sapremo perché

Per l'episodio sono indagati cinque medici dell'ospedale di Desenzano del Garda. Il 21 luglio la nuova udienza davanti al giudice di Brescia: possibile una nuova perizia.

Con ogni probabilità ad ucciderlo, il 30 settembre scorso, è stata la rottura dell'aorta addominale. A distanza di mesi, e in attesa della prossima udienza al Tribunale di Brescia, dove sono indagati cinque medici dell’ospedale di Desenzano del Garda, torna a parlare il padre di Alessandro Barbieri, il 13enne residente a Medole, nel mantovano. 

La triste vicenda di Alessandro è iniziata un martedì di fine settembre, mentre si trovava a scuola: fortissimi colpi di tosse, e poi in bagno a vomitare sangue. Un sangue scurissimo, raccontano gli insegnanti che lo hanno assistito, forse sintomo di un'emorragia in corso da tempo. Chiamato a scuola, papà Roberto ha accompagnato il figlio in ospedale, dove Alessandro è stato ricoverato, ma solo per un paio di giorni, dimesso con qualche antibiotico e una diagnosi di polmonite. Tornato a scuola venerdì, tutto è filato liscio. Almeno fino alle 16, quando Alessandro ha cominciato a sentirsi male: era a casa, stava facendo i compiti nella sua cameretta, è corso in giardino chiedendo aiuto. Il suo cuore avrebbe smesso di battere a causa di un'emorragia interna.

La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta, e indaga per cooperazione nel delitto colposo cinque medici dell’ospedale di Desenzano del Garda. Le parole del signor Barbieri, piene di buon senso, sono riportate dalla Gazzetta di Mantova: «Non vogliamo accusare nessuno, ma solo che sia fatta piena luce sull’accaduto. Mio figlio è sempre stato sano. Non ha mai avuto nessun tipo di malattia. Per questo la sua morte deve esser indagata. Siamo fiduciosi che la verità venga a galla». 

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