Traffico di rifiuti, fatture false per 19 milioni: arrestati 2 imprenditori bresciani
Abitano a Roé Volciano e Bagnolo Mella
Al termine di un'indagine iniziata nell’aprile 2019, stamattina i Carabinieri Forestali di Vobarno hanno eseguito l’ordinanza del gip di Brescia per gli arresti domiciliari a carico di due imprenditori bresciani, residenti a Roé Volciano e Bagnolo Mella. Sono ritenuti responsabili di aver emesso, tramite delle società 'cartiere', centinaia di fatture per operazioni inesistenti, dell’importo complessivo di circa 19 milioni di euro.
Una parte di tali fatture false, i cui proventi venivano trasferiti in diversi conti correnti aperti in Ungheria, Croazia e Repubblica Slovacca, veniva emessa per coprire un traffico illecito di rifiuti metallici, che si svolgeva presso due aziende di Castenedolo e Montichiari, gestite da altri quattro imprenditori indagati a piede libero per lo stesso eco-reato, nonché per il delitto di autoriciclaggio.
I militari di Vobarno hanno infatti documentato che, presso i due stabilimenti, venivano conferite 'in nero' centinaia di tonnellate di rifiuti da parte di numerosi soggetti non autorizzati. Gestiti abusivamente, venivano poi rivenduti a terze imprese, accompagnati da false certificazioni attestanti l’avvenuto recupero, in realtà mai eseguito. Ad essere contestata anche l’omessa esecuzione, altamente pericolosa per l'ambiente, dei controlli sulla radioattività; attività obbligatoria per legge quando si commercia con rifiuti metallici.