Mette "Mi piace" a un post contro i vaccini: cacciato dal medico di base
Succede a Gussago: il medico di base ha ricusato il suo assistito, dopo che questi ha messo un “like” a una discussione contro l'obbligo dei vaccini
Rifiutato dal proprio medico di base per aver messo un “like” a una discussione di stampo no-vax, e quindi contro l'obbligatorietà dei vaccini: un comportamento, o meglio un'opinone che al dottore proprio non è piaciuta, tanto da riferire al suo storico paziente, faccia a faccia, di non voler più continuare ad essere il medico di famiglia.
L'episodio è capitato a Gussago, e il paziente in questione era assistito dal medico di cui sopra da almeno 15 anni. Una scelta esagerata o invece una posizione dura ma necessaria per evitare il proliferare di teorie antiscientifiche? Ai posteri l'ardua sentenza, ma intanto anche l'Ats – l'autorità sanitaria locale – sta indagando sulla vicenda.
Il medico di base può in ogni caso ricusare il proprio paziente in caso venisse meno il cosiddetto “rapporto di fiducia”. L'allontanamento prevede comunque un periodo di 15 giorni di “attesa”, prima che il paziente ricusato non trovi un altro medico di base. Ma c'è un problema di distanze: se nei dintorni non vi fossero altri medici disponibili, il paziente allontanato dovrebbe tornare dal medico che l'ha ricusato.
Una scelta che a tratti potrebbe apparire anche legittima, di certo è inaspettata: medico e paziente si conoscevano bene, tanto da essere amici anche su Facebook. E proprio da Facebook tutto si è scatenato, da un “like” a una discussione sul tema dei vaccini.
Solo pochi giorni fa il paziente si è presentato nello studio, per prenotare una visita oculistica. Si sarebbe accorto di una qualcosa di strano, di una freddezza di troppo. Al termine dell'incontro, il medico avrebbe mostrato al suo assistito la pagina “incriminata”: subito dopo, l'invito a cercarsi un altro medico.