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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Gussago

"Sono scivolata in casa", invece è il figlio che continua a picchiarla

Arrestato a Gussago un 52enne che per mesi ha picchiato l'anziana madre, ultra 80enne: la donna anche davanti all'evidenza ha cercato di difenderlo

Cuore di mamma, nonostante le botte: per mesi sarebbe stata vittima delle vessazioni del figlio, che la maltrattava e la picchiava per ottenere i soldi per mantenere la sua irreversibile tossicodipendenza, ma nonostante questo per mesi ha nascosto la verità ai medici e ai Servizi sociali, cercando di negare l'evidenza anche quando ormai i carabinieri avevano chiuso il cerchio delle indagini.

E' stato arrestato a Gussago un 52enne bresciano, con qualche precedente penale alle spalle: è lui il violento aggressore che nei mesi avrebbe provocato all'anziana madre, ultra 80enne, ematomi, lividi, escoriazioni e pure una lussazione non operabile alla spalla. Ma sono proprio queste lesioni le prime “tracce” da cui prendono forma le indagini.

La donna racconta di non sentirsi mai molto bene, a causa dei dolori conseguenza – diceva lei, ma anche il figlio – di vari incidenti domestici, una caduta dalle scale, una scivolata in cucina. All'ennesimo episodio è il medico di base che comincia a sospettare: la signora viene ricoverata in ospedale per una grave lesione alla spalla, e i successivi accertamenti confermano che la causa delle lesioni non è compatibile con eventi fortuiti.

Il primo e unico indagato è ovviamente il figlio: non ci è voluto molto per capire che fosse lui ad approfittarsi dell'anziana madre. Secondo la ricostruzione dei militari, la donna è stata oggetto di continue violenze, perpetrate all'interno delle mura domestiche, per parecchi mesi e sempre al culmine di litigi per futili motivi.

Spesso erano i soldi, il denaro che il 52enne chiedeva alla madre per potersi comprare la droga. Chiusa l'indagine, i carabinieri hanno depositato alla Procura – che ha seguito in ogni fase l'attività – l'informativa che su richiesta del pubblico ministro si è trasformata in un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, già eseguita.

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