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Cronaca Ghedi

Ghedi: cittadinanza per alloggi ad equo canone, condannato il Comune

Il Tribunale di Brescia ha giudicato come discriminatoria la scelta di bloccare l'accesso alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi comunali a equo canone a chi non fosse in possesso della cittadinanza italiana

Il tribunale di Brescia ha condannato ieri il Comune di Ghedi «per avere emendato l'articolo 1 del regolamento comunale per l'assegnazione degli alloggi comunali a equo canone in maniera tale da limitare l'accesso alle graduatorie ai soli residenti in possesso della cittadinanza italiana ed escludendo a priori ed a parità di condizioni i cittadini stranieri ancorché precedentemente ammessi».

Il ricorso era stato presentato nel febbraio del 2011 dall'Associazione studi giuridici sull'immigrazione e dalla Fondazione Guido Piccini per i diritti dell'uomo con il sostegno della Cgil di Brescia, dopo reiterate lettere nelle quali l'amministrazione veniva invitata a recedere dall'emendamento e dopo un intervento analogo da parte dell'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazione che fa capo alla presidenza del Consiglio.

Il Comune di Ghedi ha tentato diverse strade per evitare il giudizio e solo dopo la presentazione del ricorso ha modificato (delibera del 3 maggio 2011) nuovamente il regolamento eliminando gli elementi di discriminazione contestati.

Tutto questo non ha però impedito che si arrivasse alla sentenza di ieri, nella quale è stato stabilito: la natura discriminatoria della condotta dell'ente, la legittimazione ad agire in giudizio da parte dei ricorrenti e la condanna al comune al pagamento delle spese processuali per complessivi 2.200 euro.

(fonte: Cgil di Brescia)

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