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Giovedì, 30 Novembre 2023
Cronaca Centro / Corso Magenta

Il bidello torna a scuola, ma la tensione è altissima: "L'aveva già minacciato"

La versione di Gerardo Petruzzelli per voce del suo avvocato

Gli studenti escono alla rinfusa, correndo verso le fermate dei bus o le auto dei genitori. Per nulla sorpresi dalla presenza di obiettivi e telecamere che, da giorni, sono puntati verso i due ingressi del liceo Arnaldo di Brescia. Al centro dell?attenzione dei tanti cronisti presenti ? ci sono persino gli inviati del programma televisivo Le Iene ? non ci sono loro, ma il collaboratore scolastico per il quale si sono mobilitati nei giorni scorsi, lasciando le aule e riversandosi nel cortile della scuola, proprio per sostenerlo.

Gerardo Petruzzelli è infatti tornato al lavoro nella prima mattinata di martedì 18 ottobre, al termine di tre giorni di congedo, scattato dopo l?episodio diventato ormai un caso nazionale. Il bidello del liceo classico cittadino, da tutti conosciuto come Jerry, è uscito ben 4 ore dopo gli studenti, al termine di una riunione fiume a cui hanno preso parte il personale Ata e la dirigente scolastica Tecla Fogliata, alla quale venerdì 14 ottobre avrebbe lavato il parabrezza dell?auto. E proprio questo episodio che ha scatenato la bufera, ma la vicenda sarebbe rimasta fuori dei temi affrontati durante la riunione piuttosto concitata: all'esterno dell'edificio si udivano persone parlare con un tono di voce molto alto. L'episodio sotto accusa verrà dibattuto altrove, probabilmente davanti a un giudice: entrambi i protagonisti si sono rivolti agli avvocati e minacciano querele.

Mascherina calata sul volo, lo storico bidello - lavora all'Arnaldo da oltre 30 anni - esce a bordo di una Lancia Ypslilon guidata da una collega, intenzionato a non dire nulla. Mentre parla al telefono, fa un cenno con la mano, come a dire: ?Andate via, non ho nulla da dire?.

"Pulisci il vetro della mia auto"

È l?avvocato Filippo Cocchetti, da noi raggiunto al telefono, a parlare per il collaboratore scolastico: "Gerardo non si è offerto spontaneamente di pulire l?auto della preside ? dichiara ?, ma è stata lei ad andare a cercarlo nella stanza dove stava facendo delle fotocopie, chiedendogli con un tono perentorio di pulire i vetri della macchina". Un ordine  al quale, pare, il bidello non potesse ribellarsi, per via di un precedente: "Pur sentendosi frustrato e prevaricato - continua l?avvocato - il mio assistito si è diretto in cortile per fare quello che gli era stato chiesto, perché in un'altra occasione, lo scorso 14 settembre, la dirigente aveva minacciato di ricorrere a richiami ufficiali se lui si si fosse rifiutato di svolgere alcuni incarichi che gli erano stati assegnati. Poi, in un gesto di stizza, ha lanciato la spugna a terra".

Un gesto che non sarebbe passato inosservato: due studenti che facevano le fotocopie e un insegnante affacciata alla finestra avrebbero notato il bidello mentre puliva l?auto della dirigente, chiedendo spiegazioni. Poi la richiesta di allontanarsi per qualche giorno dalla scuola. Stando a quanto fa sapere l?avvocato Cocchetti, Petruzzelli l'avrebbe presentata poche ore dopo l?episodio che ha scatenato le proteste di insegnanti e studenti: "È stata protocollata poche ore dopo l?accaduto e non nei giorni precedenti - spiega ancora il legale - come invece riferito dalla dirigente, ed è dovuta proprio a quella vicenda". Per questa ragione Jerry, tramite il suo avvocato, si sta muovendo per presentare due esposti: per mobbing e per diffamazione, in riferimento a quanto affermato dalla preside soprattutto sulla questione del congedo. 

"Inqualificabile gogna mediatica"

Entrata alle 14 nel cortile del liceo a bordo di un maggiolino Volkswagen, anche Tecla Fogliata non ha voluto rilasciare dichiarazioni. All'accusa "di aver umiliato Jerry", mossa da studenti e parte degli insegnanti del liceo, risponde a suon di comunicati.

Ribadendo "la non corrispondenza al vero della ricostruzione dei fatti effettuata dal signor Gerardo Petruzzelli, così come delle ragioni dell?assenza dal lavoro dello stesso nei giorni seguenti".  In una nota stampa, pubblicata sul sito del liceo cittadino nel pomeriggio di lunedì, la dirigente comunicava "l'intenzione di perseguire nelle competenti sedi chi ha strumentalizzato tale ricostruzione non veritiera per sottoporla ad una gogna pubblica davanti a numerosi studenti e alla successiva inqualificabile gogna mediatica, anche attraverso riprese video effettuate all'interno della scuola con cellulari e prontamente diffuse in rete, per fini che nulla hanno a che vedere con i diritti di singoli collaboratori dell'Istituto,ma da ricondursi a direttive di carattere gestionale e organizzative di carattere generale del tutto legittime non gradite ad un numero minimo di docenti (nell'ordine di 4/5 docenti su 70 circa), sono ad oggi e evidentemente abituati all'autogestione".

Ma della vicenda se ne parlerà, ancora, anche a scuola. Nei prossimi giorni nel liceo di corso Magenta potrebbero infatti arrivare gli ispettori del Ministero per cercare di chiarire cosa sia veramente accaduto nella mattina del 14 ottobre. 

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