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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Gardone Val Trompia

Cacciatori invitati a scuola, per gli animalisti è inaccettabile

L'iniziativa è proposta dal Consorzio armaioli italiani, in classe arrivano cani, uccelli imbalsamati e storie di caccia, ma nessun fucile.

Cacciatori in cattedra, animalisti infuriati. Ciò che sta accadendo in una scuola primaria di Gardone Val Trompia travalica i confini provinciali e finisce sulla cronaca di alcune testate nazionali. Cosa è successo? Su proposta del Consorzio armaioli italiani il Consiglio d’istituto ha approvato un progetto di "lezioni" in classe alla presenza di cacciatori. 

L'intento del Consorzio degli armaioli non è quello di "indottrinare" i bambini e spingerli a diventare cacciatori, quanto quello di far prendere loro le distanze dal fenomeno del bracconaggio, spiegare i principi dell'ambientalismo («il cacciatore riapre i sentieri, pulisce i boschi»), insegnare il rispetto per la natura e per le regole, a partire da cosa si caccia e come si ottiene il porto d'armi. In classe (in terza, quarta e quinta) così arrivano i cani utilizzati per le uscite nel bosco, alcuni uccelli imbalsamati e le storie di un libro, “Il cacciatore in favola”, undici racconti a cura di Luca Gottardi, Patrizia Filippi e Daniela Casagrande.

Gli ambientalisti, e in particolare la Lav, ovviamente la pensa in maniera diametralmente opposta. Massimo Vitturi, responsabile nazionale area animali selvatici della Lav: «Non c’è alcuna differenza tra il bracconaggio e la caccia. Uccidere un animale nel rispetto della Legge o violandola non cambia nulla. La caccia oggi non è più necessaria. È grave parlarne a scuola». Vitturi, sentito dal Fatto Quotidiano, va oltre: «È preoccupante che questo progetto sia sponsorizzato dall’industria delle armi che cresce e prospera sull’uccisione non solo degli animali. Stiamo gettando le basi del sistema americano, è un processo di assuefazione dei ragazzi all’uso delle armi». 

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