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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Limone sul Garda

Video 'hot' su Instagram, la ragazza è in realtà un lui: ricattati per 120mila euro

Almeno sette le vittime del ricatto a luci rosse

Dal Lago di Garda alla Sicilia: sarebbero decine gli uomini che hanno ceduto ai ricatti a luci rosse orditi da un giovane ivoriano, di casa nel Veronese, finito in manette nei giorni scorsi. Hanno pagato centinaia, se non migliaia,di euro - a volte in diverse rate - pur di non vedere girare sui social le foto e i video hot di cui erano protagonisti. E molti di loro non sarebbero stati in grado di denunciare l'uomo che li ricattava, neppure dopo che i carabinieri di Salò e Limone sul Garda erano riusciti a dargli un nome e un volto. Travolti dalla vergogna, hanno preferito lasciar correre e provare a dimenticare. Le vittime accertate sono sette: avevano pagato tra i 100 e i 2000 euro ciascuno. Ma - come detto - gli uomini caduti nel ricatto a sfondo sessuale sono molti, molti di più: stando a quanto ricostruito dai carabinieri, grazie all'analisi dell'estratto conto della carta ricaricabile Postepay, il giovane ivoriano avrebbe scucito alle sue vittime 120 mila euro in poco meno di un anno.    

Come funzionava il ricatto  

A far scattare le indagini è stata la denuncia - sporta nell'autunno del 2021 - da un ragazzo di casa sul Garda. Stando a quanto raccontato dalla vittima, tutto cominciava con una richiesta d'amicizia inviata da un profilo Instagram creato ad arte per attrarre gli uomini. Accettata la richiesta, che pareva provenire da un'avvenente ragazza - mai esistita, ma creata ad arte con le applicazioni di deepfake - cominciava lo scambio di messaggi.  Dopo una breve 'relazione' virtuale, arrivava la richiesta di inviare foto e video sessualmente espliciti. Ottenuto il materiale scottante, partiva il più classico dei ricatti: per evitare che le immagini e i filmati venissero inviati ai propri contatti o - peggio ancora - diventassero di pubblico dominio sugli altri social, bisognava scucire diverse centinaia di euro.

Le indagini e l'arresto

La somma richiesta non era standard, ma variava in base alla disponibilità della vittima: a volte i pagamenti erano pure rateizzati. Al giovane gardesano che per primo ha trovato il coraggio di rivolgersi ai militari erano stati chiesti 700 euro, da versare su una carta ricaricabile Postepay. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di bloccare immediatamente la carta, che era intestata all'uomo arrestato, e di recuperare l'intera somma che è poi stata riconsegnata alla vittima.I successivi accertamenti hanno poi consentito agli inquirenti di identificare le altre sei vittime del ricatto, e due dei complici del giovane ivoriano, che sono stati denunciati in stato di libertà. Per l'uomo che ha ordito il ricatto a luci rosse sono invece scattate le manette per estorsione aggravata e diffusione di immagini e video sessualmente espliciti: ora è in carcere.

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