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Coppia arrestata dopo una seria di furti al ristorante “Piccolo Doge” di Bardolino

LAGO DI GARDA. Dopo due furti compiuti in un ristorante della zona, al terzo tentativo sono caduti nella rete tesa dai carabinieri della stazione di Bardolino. È finita così in manette, per furto aggravato in concorso, una coppia veronese composta da R. A., classe 1990, e B. S., classe 1986. 

Da alcuni giorni i militari stavano effettuando le indagini sui colpi messi a segno l’8 e il 14 febbraio ai danni del ristorante “Piccolo Doge”, situato nel comune lacustre, riuscendo a raccogliere una serie di elementi utili ad identificarne gli autori. Dopo aver visionato ore di registrazione del sistema di videosorveglianza del locale ed esaminato i rilevamenti del lettore di targhe comunale, gli uomini dell'Arma hanno ricostruito la dinamica di entrambi i furti, scoprendo che erano stati commessi dagli stessi individui, i quali, utilizzando sempre un identico modus operandi, avevano atteso la chiusura dell'esercizio e si erano introdotti all’interno forzando la porta d’ingresso, per poi appropriarsi del registratore di cassa. 

I carabinieri hanno allora ipotizzato che i malviventi potessero tornare per compiere l'ennesimo furto; hanno così organizzato un sorveglianza in abiti borghesi, iniziando dalla notte tra giovedì e venerdì. Un'intuizione azzeccata, visto che poche ore dopo hanno notato due soggetti sospetti che, sempre con la stessa automobile, hanno parcheggiato nei pressi del “Piccolo Doge”. Non scorgendo le forze dell'ordine appostate in luogo appartato, hanno quindi forzato la porta e si sono diretti verso il registratore di cassa, venendo fermati in flagranza di reato dai carabinieri.

È poi scattata la perquisizione dell'auto, a bordo della quale, con grande sorpresa, gli uomini dell'Arma hanno trovato seduta una bambina classe 2013, che è risultata essere la figlia della coppia: la piccola, inconsapevolmente, stava aspettando che i genitori portassero a termine il colpo, per poi tornare a casa tutti insieme con il bottino. 

I due sono stati arrestati e, grazie agli elementi raccolti, sono stati denunciati anche i due furti precedenti. 
Venerdì mattina il giudice ha convalidato i provvedimenti al termine del giudizio direttissimo: per R. A. sono stati disposti i domiciliari, mentre per B.S. è scattata la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Fonte: Veronasera.it

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