Maxi frode fiscale da 16 milioni di euro: nei guai imprenditore e 8 complici
Omesse dichiarazioni fiscali, indebite compensazioni di crediti Iva e distruzione di documentazione contabile: sono questi i principali reati contestati dalla Guardia di Finanza di Bergamo a nove persone, tra cui un 44enne di Foresto Sparso (BG), ritenuto il principale artefice di una ingente frode fiscale, in qualità di amministratore di tre società con sede dichiarata a Milano, ma in realtà operanti a cavallo tra il basso Sebino ed il Bresciano e intestate solo formalmente a due prestanome, anch’essi di Foresto Sparso.
L’inchiesta è partita da una notizia raccolta dai militari della Brigata di Sarnico sul conto di un 74enne, attivo presso diversi uffici postali della zona a cavallo della Val Calepio e l’Ovest bresciano, dove era impegnato a prelevare importanti somme di denaro contante per conto di un non meglio identificato imprenditore locale. I Finanzieri si sono messi subito sulle tracce dell’uomo e, dopo una serie di pedinamenti, hanno raccolto gli elementi necessari a far scattare le indagini.
Le attività investigative, coordinate dal pm Sergio Spadaro della Procura di Milano, hanno richiesto un impegno di diversi mesi, nel corso dei quali è stato necessario procedere con osservazioni, appostamenti, interrogazioni alle banche dati, perquisizioni di abitazioni ed uffici di società, tra cui una sede operativa occulta a Palazzolo sull’Oglio, scoperta grazie ai pedinamenti dell’anziano “spallone”.
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