Morte di Francesca: "Invece di chiamare subito i soccorsi, sono usciti a comprare il ghiaccio"
L'accusa del fidanzato di Francesca Manfredi nei confronti dei due amici che si trovavano con la 24enne al momento della tragedia
"Invece di chiamare subito i soccorsi, sono usciti a comprare il ghiaccio": arriva dal fidanzato di Francesca Manfredi, la grave accusa nei confronti dei due amici (una 24enne e un 32enne) che si trovavano con la ragazza al momento della tragedia.
Il corpo della giovane è stato rinvenuto in una vasca da bagno, proprio coperto di ghiaccio. Da una prima versione fornita dagli amici, si sarebbero accorti che stava male e avrebbero così cercato di farla rinvenire col ghiaccio. Avrebbero quindi chiamato i soccorsi una volta resosi conto che non respirava.
L'accusa del fidanzato è affidata alle pagine del Giornale di Brescia. Una versione da accertare: dalle prime informazioni trapelate dall'autopsia, pare che Francesca sia morta alle 8 di mattina, mentre i soccorsi sarebbero stati chiamati solamente alle 10; che cosa sia successo in quelle due ore è ancora tutto da ricostruire.
Racconta ancora il fidanzato: "Il quella casa non c'è il frigorifero e sono usciti sicuramente a comprare il ghiaccio, un vicino di casa ha visto uscire e rientrare nella corte l'auto del 32enne. Voglio giustizia, Francesca poteva essere salvata".
Nel corpo della ragazza, l'autopsia ha trovato tracce di cocaina, eroina, benzodiazepine e ketamina. I due amici sono indagati con l'accusa di omicidio colposo ed omissione di soccorso.