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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Bedizzole

Brutale omicidio, la folle testimonianza: "Non l'ho uccisa io, chiedete ai rumeni"

Accusato dell'omicidio di Francesca Fantoni, Andrea Pavarini ha parlato in tribunale: “Non l'ho uccisa io, chiedete ai rumeni”

La confessione negata: “Non ho ucciso io Francesca”. E' questo, in estrema sintesi, quando Andrea Pavarini avrebbe riferito in Corte d'assiste, nell'ambito del processo in cui è imputato per l'omicidio di Francesca Fantoni, 38 anni, che sarebbe stata brutalmente ammazzata a mani nude (stuprata e soffocata) nel gennaio 2020 a Bedizzole, non lontano dalla piazza.

Dopo aver ammesso la sua colpevolezza, il presunto killer ora ha ritrattato. Lo ha fatto davanti al giudice, senza ripensamenti: “Non ho fatto sesso con Francesca, la conoscevo di vista – avrebbe detto Pavarini – anzi era lei che voleva fare sesso con me, io le ho detto di no e lei mi ha dato uno schiaffo, e io me ne sono andato”.

"A Bedizzole è pieno di rumeni, chiedete a loro"

Nelle sue dichiarazioni il giovane avrebbe cercato di incolpare qualcun altro: “A Bedizzole è pieno di rumeni, chiedete a loro cosa è successo”. La ricostruzione dei carabinieri, invece, racconta ben altre. Anche sulla scorta delle dichiarazioni raccolte nelle precedenti udienze. Pavarini, infatti, avrebbe lasciato moglie e figlio in auto dicendo loro di dover cambiare i soldi.

Si sarebbe poi allontanato per un paio d'ore: il tempo necessario, secondo gli inquirenti, per raggiungere Francesca Fantoni, andare via con lei, picchiarla, violentarla e ucciderla. Il corpo verrà ritrovato meno di 48 ore dopo, a poche centinaia di metri dalla piazza (che quella sera era stracolma: c'era anche il luna park). In aula il dibattito prosegue anche sulla capacità di intendere e di volere dell'imputato.

Pavarini è incapace di intendere e di volere?

Per i consulenti dell'accusa non ci sarebbero dubbi, non è così invece per gli esperti della difesa: in questo caso viene suggerita una parziale incapacità di intendere, che sarebbe stata confermata anche da una risonanza magnetica, che avrebbe rilevato lesioni nel lobo frontale del cervello. Il processo continua: la prossima udienza sarà a metà giugno.

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