Cementificio al lavoro, la frana si muove: spaventosa voragine sulla strada
Legambiente: "Ministero dell'Ambiente, la Regione e la Provincia dovrebbero avere come primo obiettivo la sicurezza dei cittadini, invece permettono a Italsacci di decidere solo in base ai suoi interessi"
Dopo il via libera di Regione Lombardia alla ripresa delle attività del cementificio Italsacci di Tavernola Bergamasca, sul lago d'Iseo, a fine novembre sono ricominciati i lavori con l'utilizzo delle cariche esplosive nella miniera di Ca' Bianca. La circostanza, avevano subito segnalato alcuni cittadini, avrebbe fatto più volte tremare le case; immediate si erano scatenate le polemiche. Ora arrivano le prime testimonianze visive di come la frana sia tornata a muoversi: le ormai celebri crepe sulla strada si sono allargate a dismisura (foto).
"Gli abitanti della frazione “Squadre” del comune di Vigolo sono allarmati dalle continue esplosioni che rimbombano nella cava per l'escavazione della marna – spiega Dario Balotta, presidente di Legambiente Basso Sebino –. La cementifera invece ha ripreso la sua attività a pieno regime. I suoi magazzini sono di nuovo tornati pieni di materiale pericoloso (additivi) e nocivo per l'ambiente e i lavoratori, in caso di frana. La minaccia della frana resta un incubo per tutto il lago d'Iseo. Ora gli effetti di queste esplosioni si possono vedere sulla strada chiusa per Parzanica dove a pochi metri dalla frazione Squadre le crepe che il movimento franoso aveva provocato nel febbraio scorso si sono allungate ed allargate di parecchi centimetri facendole diventare voragini. In queste condizioni andrebbe sospesa ogni attività".
"Prudenza avrebbe voluto che almeno si aspettasse l'esito dei test dello scorso ottobre da parte della Università di Firenze, incaricata a redigere una valutazione tecnica indipendente – continua Balotta –. Sono bastati invece i soli annunci di spesa di opere di stabilizzazione per riattivare a pieno ritmo tutte le attività. Tavernola è ancora presa d'assalto da oltre 250 camion al giorno che portano carbone da bruciare nel forno (ma non si doveva decarbonizzare?). La frammentazione delle competenze e i pareri contrastanti tra Ministero dell'Ambiente, la Regione e la Provincia, che dovrebbero avere come primo obiettivo la sicurezza dei cittadini e dell'ambiente, permetteno a Italsacci (del grande gruppo tedesco Hidelberg) di decidere solo in base ai suoi interessi".
Legambiente ha incaricato i suoi avvocati di preparare un nuovo esposto, anche per sapere "chi è il responsabile della autorizzazione della ripresa completa delle attività". La comunità locale, invece, si trova nuovamente spaesata, impaurita e con forti disagi viabilistici: la strada per Parzanica, infatti, è sempre rimasta chiusa.