Appalti per la mensa: la tangente da 54mila euro da spartirsi in tre
Un affare da 39 milioni di euro per 11 contratti di fornitura
Una tangente da 54mila euro “da spartirsi in tre”, si legge nell'ordinanza di custodia cautelare, pari “al 2% del valore complessivo della base d'asta” (circa 2,7 milioni di euro): è il valore dell'affare per la mensa scolastica di Flero, il Comune bresciano finito nell'orbita dell'inchiesta della Guardia di Finanza di Milano – coordinata dalla Procura meneghina – che si è conclusa con 11 arresti, di cui 3 in carcere e 8 ai domiciliari, con accuse a vario titolo di corruzione negli appalti per l'affidamento dei servizi di ristorazione collettiva presso scuole e istituti per anziani, e di pulizie presso uffici pubblici.
“Secondo le risultanze delle indagini svolte – scrive la Guardia di Finanza in una nota – nell'arco di un anno sarebbero stati assegnati, con modalità illecite, 11 contratti di fornitura, per un valore complessivo di 39 milioni di euro da parte di diversi enti locali dell'hinterland milanese e lombardi (i Comuni di Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Ranica e Flero) a favore delle imprese alle quali erano direttamente collegati, o di altre disposte a pagare una tangente compresa tra l'1 e il 2% del prezzo posto a base d'asta delle gara”.
L'appalto (truccato) di Flero
I tre arrestati coinvolti (anche) nell'appalto di Flero sono Massimo Cosimo Manco e Antonietta Monteleone, dipendenti pubblici nel Milanese, e Carmelo Sparacino, manager rappresentante della società Fabbro Food spa di Nova Milanese: i primi due avrebbero fatto parte della commissione che ha poi aggiudicato l'appalto all'azienda con l'ipotesi – scrive ancora il giudice nell'ordinanza di custodia cautelare – di aver “alterato la procedura selettiva”.
Il Comune di Flero, è bene ricordarlo, è totalmente estraneo ai fatti. “Vorrei tranquillizzare tutti i fleresi – fa sapere il sindaco Pietro Alberti – Ci siamo messi a disposizione dell'autorità giudiziaria fornendo gli atti e tutta la documentazione alla Guardia di Finanza per le dovute indagini. Contrariamente a quanto riportato da alcune testate, a Flero non ci sono arrestati: il nostro coinvolgimento come Comune è dovuto dal fatto che la società indagata è la stessa che ha vinto la gara per la refezione scolastica”.
Le indagini della Guardia di Finanza
Per le Fiamme Gialle gli indagati avrebbero messo in atto “una collaudata prassi corruttiva, che muoveva dall'acquisizione a pagamento di informazioni privilegiate presso figure compiacenti operanti all'interno delle commissioni giudicatrici o delle diverse stazioni appaltanti, che servivano a impostare bandi di gara personalizzati, congegnati su misura per l'azienda da favorire”. Dagli accertamenti della Guardia di Finanza è emerso “come il pagamento della tangente avvenisse attraverso la devoluzione di valore o di somme di denaro in forma rateizzata per tutta la durata della fornitura”.
Nel corso dell'operazione, oltre alla misure restrittive, è stata data esecuzione a 23 decreti di perquisizione locale e personale nei confronti di tutti gli indagati, nonché a ordini di esibizione e consegna di documentazione nei confronti di Comuni e aziende. Si procede anche nei confronti di cinque società primarie nel settore della ristorazione.