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Martedì, 3 Ottobre 2023
Cronaca Gavardo

Precipita mentre lavora, muore a 48 anni. Mamma e papà: "Non si è suicidata"

Aveva solo 48 anni Fiorella Bacci, cresciuta a Gavardo e da qualche anno residente ad Arco: è morta nel 2018 dopo una caduta dalla terrazza di Villa Regina

I genitori di Fiorella Bacci chiedono sia fatta chiarezza sulle cause della morte: la giovane donna, ricordiamo, nata in Svizzera ma cresciuta a Gavardo, è morta il 15 luglio del 2018 – aveva solo 48 anni – a tre giorni dalla rovinosa caduta dalla terrazza della casa di cura per cui lavorava, Villa Regina ad Arco di Trento.

Lo ha riferito “Chi l'ha visto”, la trasmissione di Rai Tre – andata in onda mercoledì sera – che ha ripercorso i drammatici momenti della tragedia. Lavorava a Villa Regina ormai da più di 20 anni: quel giorno, il 12 luglio, aveva appena presentato un progetto (poi approvato e finanziato) per la fisioterapia ai degenti della struttura.

Nel pomeriggio, terminato l'incontro, sarebbe salita sulla tettoia della terrazza esterna, dopo essere uscita dalla finestra, precipitando di sotto. Per gli investigatori non ci fu il coinvolgimento di terze persone, dunque si è trattato o di un incidente o di un tentato suicidio. Fiorella morirà tre giorni più tardi in ospedale a Trento: troppo gravi le ferite riportate.

La ricostruzione dell'avvocato

“Fiorella quel giorno da una cosa inspiegata e inspiegabile – spiega Marco Molinari, avvocato della famiglia e amico della donna – Si reca su un lato della palestra, apre una delle finestre, sale sulla terrazza e sulla tettoia e poi inspiegabile cade dalla terrazza e si schianta sul pavimento dopo un volo di cinque o sei metri”. La casa di cura, interpellata da Chi l'ha visto, ribadisce la “totale estraneità nei fatti”.

L'appello dei genitori Pietro e Liliana

Ma per i genitori Pietro Bacci e Liliana Ottobello ci sono ancora tante, troppe domande senza risposta. Non hanno mai creduto al gesto estremo e hanno chiesto di riaprire le indagini, che venga riesumata la salma – che non è mai stata cremata, per scelta dei familiari – per effettuare ulteriori approfondimenti, tra cui l'autopsia. “Qualsiasi cosa sia successo – ha detto mamma Liliana – è giusto che prima vengano fatti tutti gli accertamenti. Solo poi potremmo accettarlo, anche nel dolore. Piango tutti i giorni per lei, e lo farò finché campo”.

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