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Cronaca Marone

Incendio in azienda, danni milionari: a rischio più di 100 posti di lavoro

I sindacati hanno già chiesto l'attivazione della cassa integrazione straordinaria: sono più di 100 i posti di lavoro a rischio alla Feltri di Marone

Le fiamme si sono levate in cielo per decine di metri: il preludio a una devastazione purtroppo inarrestabile, e che ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione. E' successo venerdì sera alla Feltri di Marone, storica azienda bresciana del settore tessile, fondata addirittura nel 1933: è andata in buona parte distrutta, la produzione è ferma, sulla fabbrica vige anche l'ordinanza di inagibilità firmata dal sindaco Alessio Rinaldi. E dopo le nubi di fumo di un paio di notti fa, adesso anche un'ombra di incertezza avvolge gli oltre 100 operai al lavoro nello stabilimento.

Posti di lavoro a rischio

La Prefettura ha convocato per il 26 aprile un tavolo tecnico a cui parteciperanno, oltre al sindaco Rinaldi e al presidente della Provincia Samuele Alghisi, anche i rappresentanti della proprietà dell'azienda e i rappresentanti sindacali dei lavoratori. Si discuterà appunto dell'ombra di una chiusura, o comunque di una riduzione della mole di lavoro.

Situazione complicata: i sindacati avrebbero già richiesto alla proprietà l'attivazione della cassa integrazione straordinaria. E non finisce qui: a margine dell'incendio, proseguono gli accertamenti da parte degli organi competenti sull'eventuale contaminazione dei terreni, dell'aria e dell'acqua a seguito del rogo di venerdì sera. Al momento le analisi dell'Arpa hanno escluso questa evenienza: ma sono attesi ulteriori approfondimenti anche nei prossimi giorni.

L'ordinanza del sindaco

Dal punto di vista pratico, è ancora in vigore l'ordinanza “contingibile e urgente” firmata dal sindaco di Marone, in cui si ordina “l'inagibilità della struttura e lo sgombero dell'unità immobiliare oggetto di incendio”: tutto fermo insomma, fino al rilascio di un nuovo certificato di agibilità.

In zona è stata bloccata anche la circolazione ferroviaria: nella stessa ordinanza il sindaco Rinaldi impone “l'interruzione del servizio di trasporto ferroviario ricadente nel territorio comunale, fino alla messa in sicurezza dello stesso”. Pesantissima la conta dei danni: si parla di centinaia e centinaia di migliaia di euro, se non addirittura milioni.

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