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Cronaca Cigole

Virus del Nilo, morto un bresciano: in paese anche la prima vittima di Covid

Morto in ospedale, era ricoverato dal 30 luglio

E' un uomo di 74 anni residente a Cigole la prima vittima bresciana di febbre del Nilo: dal 30 luglio scorso era ricoverato all'ospedale di Manerbio per un'infezione da West Nile Virus. Destino beffardo: proprio a Cigole, ormai quasi due anni e mezzo fa, venne registrato il primo decesso bresciano di coronavirus (Francesco Capuzzi, 86 anni).

L'ultimo bollettino regionale segnalava 4 casi di febbre del Nilo in provincia di Brescia: tra questi anche il 74enne, come detto ricoverato all'ospedale di Manerbio. I primi sintomi si erano rapidamente aggravati, portando a una sintomatologia neurologica grave (in questo caso meningoencefalite). In ospedale ci era finita anche una donna, residente a Ghedi, ma sarebbe già stata dimessa senza gravi conseguenze: asintomatici o paucisintomatici gli altri due casi bresciani.

West Nile Virus: la situazione

Nel frattempo è stato diffuso anche il bollettino dell'Istituto superiore di Sanità. Dall'inizio di giugno sono stati segnalati in Italia 144 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell'uomo (erano 94 la settimana precedente): di questi 87 si sono manifestati in forma neuro-invasiva (50 in Veneto, 22 in Emilia Romagna, 8 in Piemonte, 5 in Lombardia, 2 in Friuli Venezia Giulia), 23 i casi identificati in donatori di sangue (11 Veneto, 6 in Emilia Romagna, 3 in Lombardia e 3 in Piemonte), 33 i casi di febbre (27 in Veneto, 3 in Lombardia, 2 in Emilia Romagna e uno in Piemonte), un caso sintomatico in Veneto.

10 i decessi tra i casi confermati

Sono 10 i decessi tra i casi confermati: 6 in Veneto, 2 in Piemonte, uno in Emilia Romagna e uno in Lombardia (il 74enne di Cigole). Degli 87 casi più severi, 5 sono in Lombardia: oltre a Brescia anche a Cremona, Lodi e Mantova (2 casi). In tutta Italia sono 46 over 75 ad aver sviluppato una forma neuro-invasiva, 27 tra i 65 e i 74 anni, 12 tra i 45 e i 64 anni, solo 2 sono under 45. Nello stesso periodo dello scorso anno si registravano solo 6 casi italiani di infezione da West Nile Virus.

Il virus del Nilo occidentale (West Nile Virus) è un arbovirus che può colpire anche l'uomo a seguito della puntura di zanzara infetta, e provocare la febbre del Nilo. L'infezione umana è in oltre l'80% dei casi asintomatica: nel restante 20% i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. In rari casi (lo 0,1%) l'infezione virale può provocare sintomatologie più gravi come meningite o meningoencefalite.

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