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Cronaca Rovato

Maxi frode fiscale da 165 milioni di euro: sconto di pena in appello

Per i cinque imputati, già condannati in primo grado, il processo di appello si è chiuso con uno sconto di pena di 6 mesi. Sono accusati di associazione a delinquere, frode al fisco e allo Stato, riciclaggio di denaro

Giostravano un enorme giro di fatture false, si parla di circa 165 milioni di euro in 3 anni. Una frode realizzata grazie a 17 aziende 'cartiere', con sede nel Bresciano e in Romania, che ha creato un danno di grosse proporzioni alle imprese oneste del settore metallurgico.

Per i vertici del sodalizio criminale, smascherato dalla Guardia di Finanza, le manette erano scattate nell'autunno del 2016, un anno dopo la condanna, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, pochi giorni fa lo sconto di pena, di 6 mesi, ottenuto in appello.  

F. S., 58enne di Chiari, e il figlio hanno patteggiato rispettivamente 4 anni e 2 mesi e 3 anni e 6 mesi. Per il rovatese M. I., amministratore giuridico della società su cui faceva perno l'associazione criminosa, la pena è di 3 anni e 2 mesi.

Un anno e 10 mesi per T. Cristian B. G., che si occupava della gestione degli affari illeciti in Romania. Il 'trasportatore professionista' del sodalizio criminale finì in manette dopo un mese di latitanza. Due anni e altrettanti mesi per M. S.

Secondo gli inquirenti, il sodalizio si era specializzato nell'emettere fatture false con numerose società cosiddette “cartiere”, cioè che esistevano solo per emettere fatture per merce o servizi mai acquistati o mai venduti. In tutto erano state indagate ben 21 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, annotazione di fatture false, occultamento di scritture contabili e riciclaggio di denaro, con l'aggravante della transnazionalità dei reati.  

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