Le due farmacie più antiche della città cambiano sede e volto. A più di un secolo dalla loro apertura ‘ufficiale’ si preparano ad un restyling obbligato: che sia per fortuna, o che sia purtroppo, come sempre è opinabile. Impossibile dire di no, perché la norma parla chiaro: i locali vanno adeguati nel rispetto della legge.

Tanta l’amarezza per Isabella Scudeletti, la titolare della farmacia Sant’Agata che a Brescia ‘giace’ nell’omonimo vicoletto. “Adeguare i locali alle nuove norme di legge per noi è insostenibile. Già abbiamo fatto fatica con i cantieri della Metro, ora gettiamo la spugna. E ci trasferiamo in Via Dante”.

La farmacia Sant’Agata pare sia stata inaugurata anche prima del ‘900, nella stessa sede di oggi. E in effetti all’interno non manca nulla che possa richiamare alla memoria i fasti di un secolo che non c’è più: dagli scaffali in legno ai vecchi quadri, dalle dispense ad antichi volumi.

La stessa atmosfera che si respira nella farmacia Caponati di Corso Garibaldi, che sarebbe stata fondata addirittura nel 1867, poi acquistata dalla famiglia Caponati nei primi anni ’30 del Novecento. Anche in questo caso lo spostamento è d’obbligo, un po’ per la crisi ma soprattutto per le norme.

Ma gli interni saranno sempre gli stessi: “Manterremmo gran parte dell’arredamento – spiega infatti Andrea Bettoni, che in farmacia ci lavora – Per quello che rappresenta è davvero un valore inestimabile”.