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Cronaca Lonato del Garda

Fanghi avvelenati: divieto di accesso ai terreni e di raccolta del mais

Lo stop dopo la segnalazione dei carabinieri, in attesa degli esiti delle analisi su terreni, acque e falda

Divieto di accesso e raccolta: chi sgarra rischia una denuncia penale. Lonato del Garda è, stando a quanto riporta il quotidiano Bresciaoggi, che dà la notizia nel numero in edicola stamane, il primo Comune bresciano - dei tanti nei quali sarebbe stato effettuato lo spandimento - che impedisce non solo la raccolta del mais, ma anche il semplice accesso ai terreni sui quali è sono stati depositati i fanghi e i gessi provenienti dalla Wte

L'ordinanza è stata firmata dal primo cittadino, Roberto Tardani, e riguarda 180mila metri quadrati di terreno, una ventina di ettari. Le parole del sindaco sono riportate dal quotidiano: «Lo abbiamo fatto subito dopo la segnalazione dei carabinieri anche perché, al di là dello spandimento, ci è stato riferito dell'ipotesi di reato di discarica abusiva. Per questo, in attesa degli esiti di analisi e accertamenti anche di Arpa, sia sui terreni che sulle acque e soprattutto sulla falda, abbiamo deciso di agire a tutela della salute dei cittadini». 

Il primo cittadino non si dice preoccupato dall'eventualità di pagare un risarcimento agli agricoltori, anzi: «Sappiamo anche che c'è un rischio, e cioè che ci venga chiesto un risarcimento per il mancato raccolto: ne siamo consapevoli, così come siamo consapevoli che la salute pubblica viene prima di tutto, quindi mi auguro di avere torto, e che sotto non ci sia niente, e che quindi si debba risarcire gli agricoltori. Perché in caso contrario - conclude Tardani - significherebbero terreni e forse falde acquifere contaminate». 

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